Ancora una volta Di Francesco deve presentarsi all’intervista del dopo partita a seguito di una sconfitta. Stavolta i microfoni sono quelli di Dazn e non di Sky e la partita è stata persa contro la squadra più forte del campionato, la Juventus, e con un solo gol di scarto. NOn è stata una brutta figura, ma sempre di una sconfitta si tratta. Diletta Leotta ha chiesto a Di Francesco il perché di questa Roma a due facce, timorosa nel primo tempo e più convinta nella ripresa.
“Se noi abbiamo fatto due partite differenti, lo stesso discorso vale anche per la Juve. Ci sta che una squadra possa far meglio in un tempo. Nei primi 45 minuti abbiamo vissuto di paure e di insicurezze delle sfide precedenti, mentre nella ripresa ci siamo lasciati andare: abbiamo accettato con determinazione i duelli e siamo stati più bravi a gestire la palla. Nei primi 45 minuti abbiamo fatto delle ottime aggressioni, ma siamo mancati nelle scelte finali e nella concretizzazione delle palle recuperate loro metà campo. Questa è differenza tra noi e loro, che non appena avevano la possibilità andavano a calciare in porta. È una questione di maturità della rosa. Io, però, sono contento della reazione della squadra”.
Nel primo tempo sei partito con la difesa a tre oppure i tuoi si sono adattati a quel sistema di gioco in corsa?
“Volevo dar più densità centralmente, dando la possibilità di impostare palla a Kolarov e avvicinare i due attaccanti per renderli più pericolosi. Sapevamo che venivamo da un momento difficile e cercavamo di avere un impatto fisico diverso: devo dire che in alcuni momenti lo abbiamo fatto bene, in altri siamo stati meno bravi”.
Qual è la cosa migliore che ti porti da questo match?
“L’atteggiamento e la voglia di giocare contro dei grandi giocatori l’uno contro uno e spesso abbiamo anche dimostrato un ottimo palleggio nella metà campo avversaria. Ci è mancata la capacità di concretizzare la grande mole di gioco del secondo tempo. Tenere la Juve nella propria metà campo non è mai facile, la squadra in questo è stata brava, ma alla fine serve concretizzare. In questo ci manca la malizia e l’esperienza nei ragazzi davanti nello scegliere le soluzioni migliori”.
Si aspettava di più da Schick?
“Patrik ha giocato per 90 minuti perché io ritengo sia stato in partita. Da un attaccante come lui uno si aspetta più conclusioni, ovviamente, ma lui ha interpretato al meglio quello che gli ho chiesto e ha dato un grande contributo alla squadra”.
Successivamente a Sky Sport, Di Francesco ha risposto a un’altra domanda su Schick.
Schick può andare in prestito?
Di mercato non abbiamo parlato, mi interessa arrivare al 29 con più punti possibili. Non possiamo parlare solo di Schick, ma da lui ci aspettavamo qualche gol in più. Ha caratteristiche importanti, si valuterà.
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