Eusebio Di Francesco ha parlato in conferenza stampa prima della delicata trasferta di domani di Firenze.
Cosa vorrebbe vedere di diverso domani?
“Sicuramente mi auguro di vedere un atteggiamento differente, più aggressivo. Un atteggiamento che dobbiamo ritrovare con continuità e non alternarlo. Mi aspetto che questa squadra dia continuità alle idee su cui lavoriamo”.
Quali sono le condizioni di Pastore e Kluivert?
Hanno fatto entrambi allenamento con la squadra, per la prima volta. Kluivert ha avuto meno ricadute. Pastore ha meno possibilità di Kluivert di scendere in campo, ma saranno entrambi convocati per la gara con la Fiorentina.
Come stanno De Rossi e Manolas?
“Sono diventato il medico della squadra. De Rossi sicuramente non sarà convocato in questa gara e probabilmente anche nella prossima. Manolas ha fatto oggi il primo allenamento ed è risultato positivo. E’ a disposizione, ma non posso dire oggi se sarà titolare”.
Centrocampo a tre?
“Tutto è possibile, ma non mi è piaciuta la risposta di Napoli del secondo tempo con il 4-3-3. E’ una valutazione che posso fare a partita in corsa. Ad oggi credo di dare continuità a quanto fatto nell’ultimo periodo. Non vorrei più di tanto spostare l’attuale fisionomia della squadra.”.
Su Cristante come sostituto di De Rossi
“Ho letto che è risultato al di sotto di altri calciatori. Abbiamo fatto i test dove è risultato tra i migliori dal punto di vista fisico. La parte psicologica è importante. In passato ho sempre parlato di aspetti tecnici e fisici, ma predomina l’aspetto mentale. Ha grandissima disponibilità, lavora bene. Non so chi sostituirà De Rossi, sapendo che anche Pellegrini può fare il centrocampista centrale come ha già fatto in passato”.
Il baricentro della Roma rispetto allo scorso anno si è abbassato molto, da cosa è dipeso?
“Sono stufo di parlare di moduli. Il concetto di baricentro basso si lega alle aggressioni. Meno sei bravo ad accorciare sugli avversari e più ti abbassi. Il 4-2-3-1 ti permette di accorciare di più. Che si giochi a tre a o a due a centrocampo è l’atteggiamento a fare la differenza. Quello che fa il Napoli per concetto che si abbassa meno è perché riesce ad essere aggressivo sul portatore di palla. E’ il lavoro più grande che sto facendo in questo avvio di stagione”
Qual è l’obiettivo della Roma?
“Siamo in ritardo rispetto alle altre, ma è presto per parlarne. Dobbiamo iniziare ad alzare il rendimento, ma porsi un obiettivo ora di quarto posto non mi piace. Poi è chiaro che se a fine campionato rimane solo quello allora si ragiona in quel senso. Il Milan fino a due partite fa lo si dava per spacciato e ora lotta per il vertice, lo stesso l’inter. Come ruolino siamo cresciuti, abbiamo pareggiato al novantesimo contro il Napoli raggiunti solo alla fine, ma non sono contento. Io voglio di più e pretendo risultati e prestazioni migliori”.
Lei a fine anno si sente di aver fatto il suo dovere raggiungendo quali obiettivi?
“La Coppa Italia è un obiettivo, ma ancora non l’abbiamo giocata. La Champions League dobbiamo passare prima di tutto il turno. In campionato abbiamo fatto prestazioni al di sotto e siamo in ritardo. Oggi dirti se sono a posto con la coscienza o meno non lo so. Io per questa maglia e questi colori do il 100%. Le valutazioni vanno fatte dopo, ma con grande passione e voglia faccio questo lavoro, ancora di più con questa maglia. Alla fine faremo le valutazioni, oggi è prematuro dirlo ma insieme possiamo prenderci ancora tante soddisfazioni.
Roma e Fiorentina hanno gli stessi punti, può essere l’occasione per dare un segnale all’altra?
“Non devo dare segnali ad altri, prima di tutto a noi stessi. Il nostro obiettivo sono i tre punti perché dobbiamo recuperare i punti persi per strada, abbiamo tante altre chance ma ad oggi questa è quella più importante. E’ ovvio che questo arriverà attraverso le considerazioni che ho fatto prima di tipo tattico e mentale”.
Questo ritardo di cui parla a cosa lo attribuisce?
“Tante situazioni, anche a livello tattico. Pensavamo di lavorare in un certo modo, si è perso un po’ nelle partite, nella continuità, nella condizione e nella capacità di essere aggressivi. E’ la cosa che ci manca più di tutti, la prestazione. Dobbiamo crescere nel dare il senso di dominare le gare”.
Sarà Juan Jesus a fare coppia con Manolas domani?
“Non so chi giocherà perché sto valutando. Sono tre giocatori per due posti che sono Juan Jesus, Fazio e Manolas. Parlerò anche con Kostas che è uscito al 75′ della scorsa partita per infortunio, per capire come sta che si è allenato oggi per la prima volta. Al di là di chi giocherà, è sbagliato fare considerazioni legate alle caratteristiche. Manolas è un difensore fortissimo, ma anche con lui non abbiamo fatto sempre belle prestazioni. Ancora per questo richiamo le prestazioni del gruppo e non del singolo”.
Visti i tanti infortuni in mezzo al campo, Kolarov può giocare in mediana?
“Se va bene sono un fenomeno, sennò mi ammazzate. Nella sua carriera ha già giocato in quel ruolo, a me non sembra. Ci ha giocato quando eravamo tre a zero per venti minuti. E’ sbagliato fare esperimenti ora, devo capire da dove vengono le vostre considerazioni. Non ci sono in precedenza esempi del genere. Oggi esperimenti non se ne fanno”.
Schick potrà avere un’opportunità o si punterà su Dzeko?
“Domani giocherà come centravanti Edin Dzeko. Poi valuteremo se Patrick Schick potrà giocare da esterno. Ora abbiamo tanti giovani e c’è un percorso di crescita per tutti. Ad oggi abbiamo fatto 13 partite, ne mancano ancora tante e la possibilità che tutti siano coinvolti c’è. Cerco di farli crescere tutti con continuità. I miei calciatori sono tutti coinvolti. Ci sono momenti e momenti per fare scendere in campo alcuni calciatori e altri dove si può mandare in campo un giovane. Da qui a pensare che mi alzo e faccio una formazione come si fanno sui computer non posso permettermelo”.
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