Eusebio Di Francesco, nonostante la sconfitta in casa contro la Spal, ennesima brutta figura di questo avvio stagione da incubo, resta per ora dov’è. Il suo più grande alleato è il direttore sportivo Monchi, il quale ha dichiarato che si sentirebbe il vero responsabile di un eventuale esonero dell’allenatore. Non ha tutti i torti, Monchi, e se il presidente Pallotta e la dirigenza ancora non hanno dato un vero e proprio ultimatum a Di Francesco è anche in virtù del fatto che il calciomercato non ha portato dei calciatori adatti alla sua filosofia di gioco.
L’ennesima rivoluzione estiva
A Di Francesco hanno tolto tre titolari fondamentali nella cavalcata fino alla semifinale di Champions League dello scorso anno: il portiere Alisson e i centrocampisti Strootman e Nainggolan. Tutti calciatori dal grande carisma, che in campo riuscivano anche a tenere alta la concentrazione dei compagni. Sono arrivati più di dieci rinforzi, un numero forse esagerato visto che in molti casi si è trattatto di scommesse che si sono per ora rivelate azzardi inutili come Bianda e Coric. Uno degli acquisti più onerosi e importanti inoltre è stato Pastore, calciatore le cui caratteristiche insieme a quelle di altri nuovi arrivi hanno costretto Di Francesco a cambiare modulo. Qui su Asromalive.it lo abbiamo già scritto e lo ripetiamo: qualsiasi saranno i risultati della Roma in questa stagione, il calciomercato di Monchi è stato un fallimento perché non ha messo il suo allenatore nelle condizioni di mettere in atto il suo stile di gioco preferito. Se le cose andranno bene, il merito sarà soprattutto di Di Francesco. Purtroppo le cose per ora vanno molto male.
Il calendario non viene in aiuto
La partita contro la Spal era sulla carta la più facile in calendario dopo la sosta per le nazionali. Ora arriva un periodo tostissimo. Contro il Cska Mosca sarà una sorta di partita a eliminazione diretta per la qualificazione, poi ci saranno le trasferte in campionato contro Napoli e Fiorentina, davvero difficili. Il rischio di uscirne con le ossa rotte è alto, e Di Francesco a quelo punto rischierebbe davvero tanto. Perché poi ci sarà un’altra trasferta a Mosca contro il Cska e prima della nuova sosta per le nazionali la Sampdoria da affrontare in casa. Una sequenza di partite difficile che non fa dormire sonni tranquilli a Di Francesco.
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