Il giorno dopo è ancora più bello. La Roma ha vinto il derby contro la Lazio 3-1 e Lorenzo Pellegrini, che la partita l’aveva iniziata in panchina, è stato uno dei più grandi protagonisti. Questa mattina è stato intervistato da Roma Radio. In alto c’è il video dell’intervista di seguito i passaggi principali.
Quanti secondi hai dormito stanotte?
Pochi, pochissimi.
Com’è il risveglio dopo un derby vinto? Il tuo primo derby vinto con colpo di tacco così…
È fantastico, era il mio esordio nel derby. Vincerlo segnando e facendo tutti una gran partita, in un momento in cui ci serviva vincere… vincere il derby è ancora più bello.
Hai giocato in una posizione un po’ diversa del solito.
Sicuramente è un ruolo in tante cose diverso dalla mezzala, ma anche molto simile in altre cose. Il fatto di giocare tra le linee, di accompagnare l’azione. Forse da trequartista si è più un po’ più liberi di inserirsi, sai che dietro ci sono due tuoi compagni a centrocampo che possono rimediare. Sei un po’ più libero dalla fase difensiva, anche se quella va sempre fatta tutti e undici.
Sul gol avuto tempo di pensare o è stato istinto?
L’istinto mi ha detto che potevo fare solo quello. Era stato un po’ un rimpallo, avevo Caceres a sinistra e ho visto con la coda dell’occhio che stava arriva un altro difensore. Ho detto ‘Faccio così e speriamo che entri’. Ed è entrata
Da Bologna a ieri. Cosa è scattato nella vostra testa in una settimana?
Non eravamo scarsi prima e non siamo fenomeni adesso. Sicuramente ci ha aiutato anche guardare la classifica. Noi parliamo di queste cose tutto il giorno. Stare in una parte di classifica dove, secondo noi, non meritavamo di stare, probabilmente ci ha fatto scattare un po’ di voglia di rivalsa di far capire a tutti che noi abbiamo voglia di fare bene. Adesso abbiamo vinto due partite, ma non è che il campionato è finita. Ora ce ne sono tante altre e dobbiamo continuare a dimostrare quello che abbiamo dimostrato in questa settimana.
A proposito di Kolarov: ieri De Rossi ha svelato che il serbo ha giocato con un dito del piede fratturato. Avete sofferto insieme quando le cose andavano male, ora insieme vi state tirando su.
Certo. Il discorso del grande uomo, della grande persona, che avevo fatto riferendomi ad Alex era anche per questo. Noi sappiamo di tante cose e tante dinamiche che succedono in campo che magari fuori non si sanno. Se Daniele non l’avesse detto, non si sarebbe saputo che Alex ha giocato con con un dito del piede rotto. È comunque un grande gesto, ma non perché ha giocato con un dito del piede fratturato, ma perché non ha mollato, c’è stato per la squadra, non ci ha messo in difficoltà. Questa è una cosa che vedo in tutto il gruppo. Siamo veramente un bel gruppo, unito. Nonostante i momenti di difficoltà, il gruppo non si è mai disunito, non è stato mai brutto vivere questo gruppo all’interno. È stato sempre bello e positivo, soprattutto per noi giovani che abbiamo da imparare. Questi sono gli atteggiamenti giusti da cui imparare. Quello di Kolarov, ma anche quello di De Rossi che stava poco bene ma comunque ha voluto far parte della partita.
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