Un gol, fantastico, contro l’Atalanta, e poco altro. L’avvio di stagione di Javier Pastore è stato tutt’altro che entusiasmante ma la “colpa” non è soltanto sua. L’argentino, pagato in estate 25 milioni di euro, un investimento non di poco conto per la Roma vista anche l’età non più giovanissima, è suo malgrado vittima di un equivoco tattico.
Quando è stato acquistato, la dirigenza e l’allenatore Di Francesco hanno pensato di potere impiegare Pastore come interno nel centrocampo a tre. La realtà dei fatti è stata ben diversa: non ha la corsa per ricoprire quel ruolo, né la giusta intensità nei contrasti e nel pressing che viene richiesto a chi gioca lì nel 4-3-3 di Di Francesco. Forse avrà bisogno di tempo per adattarsi, ma visti i primi risultati, tempo non ce n’è più, almeno non per Di Francesco. Il problema più grande è questo: si sa che il modulo privilegiato da Di Francesco è il 4-3-3, perché Monchi ha preso dei calciatori che mettono lo stesso modulo in discussione?
Di Francesco non è un allenatore integralista e ha già dimostrato di essere pronto a cambiare. Pastore dovrà dare delle risposte già a partire dall’amichevole di oggi contro il Benevento. Può giocare da trequartista nel 4-2-3-1 o da attaccante esterno nel 4-3-3: Di Francesco lo riproverà a centrocampo? Oggi forse avremo qualche risposta in più.
Intanto, come anticipato dall’edizione odierna del Corriere dello Sport, il suo posto da titolare contro il Real Madrid è in serio dubbio. Di Francesco ha intenzione di giocarsela con il 4-3-3 e con attaccanti veloci e abili ad attaccare la profondità come Under, Kluivert o El Shaarawy. Sarebbe una prima bocciatura per quello che doveva essere un punto fermo di questa Roma.
GRANDE NOVITÀ: su Telegram riceverete le notifiche per ogni articolo pubblicato da ASROMALIVE CLICCANDO QUI!