Finito ufficialmente il calciomercato, è tempo di bilanci. Il giudizio finale lo darà come sempre il campo, ma nel frattempo si può fare un’analisi dell’operato del direttore sportivo Monchi. Il voto è senza dubbio positivo, però è mancato l’acquisto di un attaccante esterno di alto livello in grado di aumentare ancora di più l’entusiasmo dei tifosi. Tifosi che comunque hanno già risposto presente visto l’aumento degli abbonamenti rispetto all’anno passato: il dodicesimo uomo in campo c’è, ora spetterà a Di Francesco scegliere di volta in volta gli undici migliori per fare vincere la Roma.
Un pregio del calciomercato della Roma è stato quello di definire un alto numero di operazioni già all’inizio di luglio. In questo modo l’allenatore Di Francesco ha potuto iniziare il ritiro e lavorare con quasi tutti i nuovi acquisti a disposizione, fatta eccezione per Robin Olsen e Steven Nzonzi.
Tra le note positive ci sono senza dubbio l’arrivo di uno degli attaccanti esterni di maggiore prospettiva a livello europeo, Justin Kluivert, e quello di campioni affermati come il campione del mondo Steven Nzonzi, l’ex Psg Javier Pastore e – a costo zero – un difensore esperto come Iván Marcano, una valida alternativa a Fazio e Manolas. Né va dimenticato l’acquisto di uno dei centrocampisti più promettenti d’Italia, Bryan Cristante, reduce da una straordinaria stagione all’Atalanta.
In alcuni casi i dubbi sui calciatori acquistati sono di natura più che altro tattica. In particolare gli interrogativi riguardano Javier Pastore, che avrà bisogno di tempo per adattarsi al nuovo ruolo di mezz’ala e che ha forse caratteristiche troppo offensive per ricoprire questo ruolo. Anche Bryan Cristante all’Atalanta ha dato il meglio di sé da trequartista all’Atalanta, e l’adattamento potrebbe richiedere del tempo. A tal proposito non è da escludere qualche cambio a livello tattico da parte di Di Francesco.
Sostituire il migliore portiere per rendimento in Europa nell’ultimo anno era difficile, forse impossibile. Così come era complicato rinunciare a un’offerta di più di 70 milioni di euro. Robin Olsen è un portiere valido tra i pali, però non sarà mai abile come il brasiliano come i piedi e avrà bisogno di tempo anche per capire il gioco della Roma e come uscire sugli avversari lanciati a rete quando non scatta la trappola del fuorigioco. Con la nazionale svedese è abituato a giocare con una linea difensiva schierata bassa, la Roma ha un’altra filosofia e anche questo è un fattore che potrebbe condizionarlo inizialmente.
Non è poi arrivato il tanto desiderato attaccante destro di piede sinistro che sarebbe stata la ciliegina sulla torta. Vista l’abbondanza che già c’era in attacco, forse Nzonzi sarà più utile alla causa di Malcom, affare sfumato in extremis. Eppure la mancata cessione di uno tra El Shaarawy e Perotti non ha permesso di portare a termine l’acquisto di una vera e propria alternativa a Cengiz Under, che avrebbe reso la rosa a disposizione di Di Francesco praticamente perfetta.
VOTO FINALE: 7
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