Edin Dzeko ha rilasciato una lunga intervista al sito ufficiale della As Roma. Ha le idee chiare, il bosniaco, sia a breve che a lungo termine. Il periodo ‘buio’ sembra ormai alle spalle e adesso vuole solo continuare a giocare tranquillamente. Partendo da Udinese-Roma, queste le dichiarazioni dell’attaccante: “Nel primo tempo abbiamo fatto fatica perché l’arrivo di Oddo ha reso l’Udinese una buona squadra, nonostante ultimamente non giocasse così bene e abbia avuto delle battute d’arresto. Sapevamo che la trasferta di Udine non sarebbe stata facile, ma nel secondo tempo abbiamo giocato bene e Cengiz ha sbloccato il risultato in maniera fantastica. Speriamo che continui così”.
“Sì il mister ha cambiato modulo e questo ci ha aiutato, e nelle ultime tre partite Ceniz ha fatto 4 gol e i suoi gol hanno fatto la differenza. Però abbiamo le qualità per migliorare ancora di più. Ci aspettano tre mesi importanti per la Champions e in Champions, dobbiamo migliorare in tutte le cose sicuramente, se vogliamo rimanere dove siamo adesso”.
Il Mister dice che probabilmente nel ritorno alla vittoria ha influito anche il passaggio al 4-2-3-1.
Con il 4-2-3-1, Radja mi sta più vicino poi giochiamo dietro con due centrocampisti. Stiamo facendo risultati quindi è evidente che qualcosa è cambiato. Non posso dire che giocassimo male con il 4-3-3, ma abbiamo avuto un periodo difficile. La flessione ha richiesto un cambiamento, abbiamo ricominciato a vincere e speriamo di continuare così perché ci sono altre partite importanti.
Qual è l’ingrediente necessario per continuare a vincere?
Dobbiamo sapere che possiamo migliorare, non dobbiamo accontentarci, tre vittorie non bastano. Abbiamo altre squadre vicine a distanza di pochi punti e non possono perdere sempre. Fisicamente stiamo bene e anche io sto bene e speriamo che gli ultimi tre mesi siano fantastici.
Torna la Champions League. Come ci arrivate?
Bene, la fiducia c’è con tre vittorie alle spalle, la squadra sta bene e ci troviamo al meglio nel nuovo modulo. Lo Shakhtar è molto forte tecnicamente e hanno giocato solo una gara dopo la sosta invernale, per questo fisicamente noi dovremmo essere un po’ più avanti come preparazione. Dobbiamo dare tutto.
Hanno battuto il Napoli in casa, perso fuori e poi sono arrivati secondi. Sono molto forti tecnicamente con giocatori veloci avanti. Lo Shakhtar insieme al Liverpool solo le uniche ad aver battuto il Manchester City che in questo momento è la squadra più forte di tutti. Per questo non dobbiamo mollare nulla, e provare a dare sempre di più. Queste gare si decidono in 180 minuti, non solo novanta e dobbiamo ragionare sulle due gare.
Giocare la prima in trasferta può essere un vantaggio?
Non lo so, quando ci si pensa è meglio giocare la prima a casa, ma ultimamente abbiamo fatto più fatica all’Olimpico. Dobbiamo cercare di fare risultato da loro e poi vediamo.
Quanto è importante avere esperienza in Champions?
Come ho già detto dobbiamo pensare non solo ai primi 90 minuti in Ucraina, queste gare si decidono a 180 minuti. Abbiamo giocatori con tanta esperienza in Europa, non solo io, De Rossi e Kolarov, ma altri che giocano in nazionale. Sappiamo cosa dobbiamo fare.
Riuscire ad approdare ai quarti di finale non è una cosa che capita tutti i giorni qui a Roma. Nello spogliatoio c’è la sensazione di avere tra le mani un’occasione importante?
Abbiamo fatto un girone di Champions League importante, nessuno pensava che potessimo battere il Chelsea o lasciare l’Atletico Madrid dietro di noi. Significa che in Europa abbiamo fatto bene, ma non ci dobbiamo accontentare. È una occasione per tutti, noi giocatori, società, tifosi di andare più avanti. E daremo tutto.
Parliamo della sua stagione fin qui. Come la valuta?
Ho fatto meno gol dell’anno scorso ma per me la squadra è la cosa che conta di più. Se faccio gol e perdiamo, come contro l’Atalanta, non mi importa niente. Quando vinciamo sono contento, anche se certamente voglio fare sempre gol. Arrivano partite impegnative, ci aspettano 3 mesi densi di impegni, arriveranno i gol, ma la cosa più importante è che la squadra faccia tanti punti.
È stato un mese un po’ troppo particolare (ride n.d.r.). Non era facile, sono stati dieci giorni complicati. Si vedeva anche in campo sicuramente, ma ora non ci voglio più pensare. Ormai è alle spalle, voglio guardare avanti e dare tutto per la Roma.
“Roma è casa mia e la Roma la mia famiglia”, sono state le sue parole a fine gennaio?
Ho detto tutto…
Quali sono gli obiettivi di squadra in questa seconda parte di stagione?
Dobbiamo cercare superare il turno e arrivare in zona Champions in campionato.
E lei ha un obiettivo personale in testa da voler centrare?
Non mi pongo obiettivi personali. Non va bene pensare ad obiettivi individuali, perché siamo una squadra che deve essere ogni anno in Champions League. Dobbiamo lavorare bene in questi ultimi 3 mesi, tutti insieme, non importa chi fa gol o chi fa assist. Dobbiamo guardare in un’unica direzione per aiutare la Roma a vincere.
I tifosi non hanno ancora potuto vedere in campo con continuità Schick. Che impressione le ha fatto in questi mesi?
Dobbiamo dare tempo a Schick, è un giocatore giovane, ma forte. Se gioca una partita male, non significa niente. Mi ricordo quando ero giovane come lui e non era facile trovare continuità. Poi se ti fai male, è ancora più difficile, non ti aiuta. Ma è un giocatore forte che adesso e in futuro aiuterà la Roma a essere dove merita.
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