Il mister giallorosso, Eusebio Di Francesco, nel post-partita ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Mediaset Premium.
Le parole di Di Francesco
E’ passata la nottata?
Siamo partiti con l’handicap. In alcuni momenti eravamo in ritardo con le uscite. La squadra, come sempre, ha creato tanto in fase offensiva. Mi infastidiscono i due gol presi.
Siete al quarto posto, può essere una svolta?
Deve essere un punto di partenza ritrovare la vittoria ed il gol. E’ importante il gol per Edin e Defrel, che si mette sempre a disposizione. Hanno voluto che battesse lui il rigore, fa capire la predisposizione che il ragazzo ha nella squadra.
Esultanza di Dzeko
Ha cercato il gol fortemente nel primo tempo. Lui vive per il gol, avete visto dopo come è riuscito ad aiutare i compagni. Ha grandi mezzi, spesso si fa influenzare psicologicamente se non fa i gol, è la normalità ed anche oggi l’ha fatta.
Under ha fatto cose incredibili…
Sono contento, i giocatori importanti cambiano le partite. Nei movimenti che ha fatto, prima tiravamo in curva, oggi è stato bravo lui in un momento psicologico ottimale e sempre a concretizzare al meglio ciò che gli capita tra i piedi.
Dopo la prova di questa serata qualcuno deve chiedere scusa a Monchi?
Non dobbiamo chiedere scusa a nessuno, oggi siamo bravi domani meno. Dovrebbero chiedere scusa anche a me? E’ un ragazzo del 97, che viene da un altro mondo. Non siamo abituati ad aspettare i giovani italiani figuriamoci gli stranieri. Lo dico con molta rabbia. Subito si punta il dito, prima non poteva giocare nemmeno in Primavera ed ora è forte. I giocatori vanno aspettati.
Che cosa non ti è piaciuto del primo tempo della Roma?
La lentezza della manovra. Quando abbiamo velocizzato sono venute le cose migliori. Facevamo due o tre tocchi in più, nel secondo abbiamo cercato meglio gli spazi, nel primo molto meno.
Under può imporsi nello spogliatoio anche come leader?
Ci si può diventare, lo può fare se continua ad allenarsi così, se ha il desiderio di allenarsi come sta facendo. Se fa così è un leader nel campo, non nello spogliatoio, perché lì ne abbiamo tanti che ridono e che scherzano, a me servono nel campo.