NOTIZIE AS ROMA DICHIARAZIONI MONCHI – Il direttore sportivo giallorosso Monchi ha rilasciato un’intervista al quotidiano spagnolo ‘El Mundo Deportivo‘, nella quale trae un primo bilancio da quando è nella capitale.
Sui tifosi della Roma
Penso che potrebbero rappresentare la squadra. Hanno una grande importanza nella vita della città, sono ambiziosi e non molto conformisti. Ammiro il grado di lealtà e fiducia delle persone verso la squadra, nonostante negli ultimi anni non abbiano raggiunto l’ambito Scudetto.
Obiettivi stagionali
Siamo qui per soddisfare i nostri tifosi e il mio obiettivo è quello che un giorno realizzino il loro sogno: vincere. Non dovremo avere paura di essere ambiziosi.
Alzare un trofeo?
No, non sto specificatamente parlando di un trofeo, ma piuttosto di mettermi in una posizione in cui posso raggiungerlo ogni anno. Dobbiamo posizionarci continuamente nell’elite per approfittarne quando ci sarà un’opportunità.
Ti piacerebbe che la Roma facesse qualcosa come l’Atlético?
Non puoi dare le stesse cose in due città diverse. Ma apprezzo ciò che l’Atletico ha fatto per due cose: perché è riuscito a rinascere da una situazione molto complicata dopo due anni di fila in Segunda fino a quando non si è affermata nel calcio europeo; e anche perché l’ha fatto all’ombra di uno dei più grandi club del mondo, il Real Madrid.
Cosa è cambiato da settembre ad oggi per vedere una Roma più costante degli altri anni?
Abbiamo cercato di romanizzare un po’ di più la Roma. L’allenatore ha giocato a Roma, il team manager (Morgan De Sanctis, ndr) anche, e abbiamo Totti come manager, ovvero la Roma.
Appena arrivato, ha annunciato il ritiro di Totti. Come l’ha presa?
Immagino che non fosse la migliore notizia della sua vita, ma penso che almeno abbia apprezzato il fatto che gliel’ho detto guardandolo negli occhi. E sicuramente era importante gettare le basi di un ottimo rapporto umano e professionale tra di noi. Quando glielo dissi, le mie gambe tremavano perché non l’avevo detto a nessuno.
E come giocatore, avrebbe acquistato se stesso?
Per la Roma o per il Siviglia non penso, per un’altra squadra, forse sì. Alla fine ho giocato 11 anni come professionista, non è che ho giocato 10 minuti. Senza essere il miglior portiere nella storia del calcio, ma non mi piace sottovalutare la mia carriera da professionista.
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