Inter, il dott. Volpi ammette: “Crociato rotto? Colpa dei troppi impegni”

Piero Volpi, responsabile dell’area medica dell’Inter, è intervenuto ai microfoni dell’emittente radiofonica Radio 24 per commentare il fenomeno degli infortuni al legamento crociato del ginocchio, diventati sempre più comuni nel mondo del calcio. Queste le sue parole:

Rottura crociato, ecco come avviene

“Le aspettative del calcio moderno su questo tipo di lesioni sono di una lesione all’anno per squadra. Da anni si discute su come ridurre questa incidenza: si sono studiati i terreni, le scarpe, le metodologie di allenamento. Negli ultimi anni, però, si è visto che i due fattori più importanti di questa incidenza sono la fisicità dei giocatori e il rapporto gare-allenamenti. Oggi si gioca molto e ci si allena di meno. Le nazionali chiedono i giocatori e quindi si cambia metodologia di allenamento, cambia l’alimentazione, cambia tutto. Quindi perdi quello che è il controllo della prevenzione”.

Sull’infortunio di Goulham…

Sarri ha detto una verità, giocando domenica-mercoledì o sabato e martedì, oppure addirittura giovedì e poi domenica, è chiaro che tu hai tempi molto, molto stretti. E lì basta veramente poco, perché oggi una velocità di cambio di direzione, un inserimento, un taglio ti può lasciare il contatto con il terreno, il tacchetto, il ginocchio, la rotazionalità va fuori controllo e quindi praticamente ti rompi il crociato. Per questo io ho proposto già da due anni, e so che la Federazione in parte sui dilettanti l’ha fatto, l’unica possibilità, non potendosi ridurre i calendari perché tutti vogliono giocare in Europa, in Nazionale e in campionato, di aumentare le sostituzioni. Dobbiamo far sì che i giocatori possano giocare di più tutti e un po’ meno. Fare cioè un po’ di turnover in più.

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