TORINO-ROMA CONFERENZA STAMPA DI FRANCESCO – Il tecnico giallorosso Eusebio Di Francesco si presenta tra poco come di consueto alla conferenza stampa di vigilia del match di campionato, che vedrà impegnato il club capitolino domani alle ore 15.00 in casa del Torino si Sinisa Mihajlovic.
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La scelta di Gerson e l’atteggiamento aggressivo della squadra allo Stamford Bridge, sono tratti distintivi di un calcio coraggioso. Quanto conta il coraggio nel suo calcio?
Per poter fare una partita del genere, se non hai coraggio sei sempre nella tua metà campo e ti può andare anche bene. Mi piace di giocare nella metà campo degli avversari e nel recuperare palla nella loro metà campo. Il rischio è che palleggiando tanto si rischia anche di perderla. Per cui se ognuno di noi pensa di non sbagliare, sbagliando meno si rischia meno.
Il Torino è una squadra ancora poco leggibile, che partita si aspetta domani?
Difficilissima perché noi prima di tutto nella nostra testa veniamo da una partita fatta bene in cui non abbiamo portato a casa tre punti, ma un pareggio, quindi ritengo che sono due punti persi. L’anno scorso la Roma ha perso 3-1 contro il Torino, per cui sarà una partita complicatissima. Il Toro non è molto distante da noi in classifica, quindi credo che sia un campo difficile contro una squadra che ha perso solo una partita.
Perso con l’Inter e la Roma meritava almeno un pareggio, perso con il Napoli e anche lì se andiamo a vedere le occasioni concrete si poteva pareggiare, col Chelsea lo ha ricordato lei. La cosa la preoccupa?
Noi abbiamo vinto una partita dove magari abbiamo prodotto poco, Bergamo, producendo quasi niente. E’ verissimo quello che tu dici che a volte bisogna vincere le partite sporche, ma in questo ambiente non sono contenti quando si vincono le partite sporche, io ritengo invece che fanno bene. Dobbiamo vincere questo tipo di partite, a partire da domani. Fa parte della crescita di questa squadra. Al momento voglio portare avanti questo tipo di atteggiamento e convinzione. Lavorando di squadra possiamo toglierci grandi soddisfazioni.
Schick lo convoca?
Oggi farà un altro allenamento, ieri si è allenato interamente con la squadra, sicuramente non è ancora al top ma valuterò. Probabile che lo porti con la squadra.
Su Gonalons, come cambia la Roma dal punto di vista tattico se c’è lui o De Rossi?
Sicuramente ci sono differenze di caratteristiche dei giocatori. Uno ha una gamba differente, Daniele è più preparato a questo tipo di partite, magari anche in campionato. Per me sono due titolari che si alterneranno in base alle partite. Contro il Chelsea ho deciso così perché lo avevo visto allenarsi bene nelle ultime due settimane. Dopo le critiche di Qarabah ha dato una risposta importante. Torno anche un po’ su questa partita, la nostra è stata una vittoria importante visto che l’Atletico di ha pareggiato.
Moreno dove può giocare?
E’ uno di quelli che potrebbe anche partire titolare, o domani o la prossima. E’ un giocatore che sta lavorando bene e sta capendo la mia idea di calcio. Veniva da un campionato completamente differente e piano piano sta capendo i meccanismi. Non è escluso che possa giocare domani dall’inizio o contro il Crotone.
Sei stato qui calciatore e sai come funziona. Anche se consideri la partita di Londra più una vittoria mancata che un prezioso pareggio, hai parlato con i giocatori per gestire questo momento?
Devo convincere più voi, l’ambiente, che è una partita difficile. Questa deve essere la forza dello spogliatoio, capire che una partita è più difficile di un’altra. Quella di domani secondo me è più difficile, dovremmo essere bravi a rimanere in partita.
Come si spiega una approccio diverso rispetto alla partita contro il Napoli?
Voi da fuori potete valutare quello che volete, giustamente. Non posso credere che noi abbiamo sottovalutato il Napoli, come voi. Io credo che invece la differenza è stata nell’approccio, punto. Nel secondo tempo siamo stati nettamente aggressivi, dove abbiamo preso un palo e una traversa come al solito. Abbiamo dato forza alla partita successiva. Questi dati devono essere un punto di partenza per proseguire dal punto di vista mentale, sapendo che si troveranno sempre partite differenti.
Lei da giocatore della Roma ha avuto a che fare con probabilmente l’attaccante più forte della storia della Roma, Gabriel Omar Batistuta. Adesso sta allenando Edin Dzeko, che negli occhi di tutti ha fatto un po’ rivedere l’attaccante argentino. I due possono essere paragonati? E che caratteristiche ha uno e l’altro?
Sono due giocatori totalmente differenti perché Bati viveva più dentro l’area di rigore e da 30 metri ti rompeva la porta. Di testa fortissimo nonostante Edin sia più forte. Edin invece ha più qualità tecniche, aiuta più gli altri. Edin adesso ha unito le due cose, ma la prima cosa che mi è piaciuta è la continua crescita, la predisposizione di andare ad aggredire. Le qualità che hanno non gliele toglie nessuno. Per come calcia ricorda Van Basten, con le dovute proporzioni, scrivetecelo.
Ieri la UEFA ha aperto un’inchiesta sui presunti cori razzisti, la sua testimonianza? Quanto è stato fondamentale il supporto dei tifosi?
Partiamo dal presupposto che è stata una serata splendida dal punto di vista del tifo. Ho sempre detto ai miei ragazzi siamo determinanti negli atteggiamenti. Uscire sempre con gli applausi è un segnale importante. Questo deve essere costante per tutte le gare. I ‘buu’ io non ho sentito assolutamente niente. Ho letto anche di Rudiger che è stato con noi prima e dopo la partita. Io ero molto concentrato sulla gara, ma per il resto non l’ho notato.
Nonostante la prestazione sontuosa in casa dei campioni d’Inghilterra la Roma non è considerata come candidata al titolo. Arrivati a questo punto, questa è una squadra che può lottare?
Io non voglio dire niente, non voglio lottare per niente, voglio continuare a giocare a mettere in campo questa mentalità e queste prestazioni. Nella vita ci vuole un po’ di equilibrio e io devo cercare di mantenerlo. Equilibrio significa grande consapevolezza, lavorare sotto traccia e cercare di dare fastidio a tutti. Domani dobbiamo portare a casa i tre punti, il resto sono chiacchiere che lasciano il tempo che trovano.
(fine)
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