ROMA-CAGLIARI CONFERENZA STAMPA SPALLETTI – Il tecnico giallorosso Luciano Spalletti si presenta come di consueto in conferenza stampa alla vigilia del match contro il Cagliari di Massimo Rastelli, gara valevole per la seconda giornata di ritorno di campionato. Ecco le sue dichiarazioni:
Sugli infortunati
C’è solo Florenzi, che poi farà allenamento a parte. Apro con il pensiero rivolto a tutte le persone che stanno vivendo momenti difficili in Italia. Quello che sarà il nostro lavoro di oggi e di domani dopo questo pensiero sarà sicuramente più facile per tutti.
Si sente di aver portato ad un livello superiore la mentalità dei giocatori anche in base a quello che dice lei con le sue dichiarazioni?
Io non ho fatto niente, sono i calciatori che sono dei professionisti seri e delle persone che lavorano in maniera corretta, per cui devono saper riconoscere i momenti del loro lavoro, della loro carriera. Questo è un momento importante, di conseguenza sanno altrettanto che si chiamano momenti perché passano velocemente, e per farli durare bisogna comportarsi in un certo modo.
Il pareggio di Cagliari è il suo rimpianto più grande nel girone di andata?
Ci sono stati di momenti e di risultati, anche quando vinci ci sono momenti da prendere per trovare delle cose che si possono migliorare, è un lavoro costante. Si dice nessuno è perfetto. Poi che vogliamo fare vedere che non siamo quelli del girone di andata è vero. Troveremo una squadra in salute, ha vinto contro il Genoa, ha costretto il Milan a vincere nelle ultime battute. Rastelli è un allenatore emergente che fa delle sue qualità di quando era calciatore il modo di far giocare la squadra. Nella partita di andata abbiamo sofferto.
Che pensieri c’erano nell’immagine del finale della gara di andata quando lei sbatte le mani sul manto erboso?
Quell’immagine lì l’ho rivista stamane mentre ero in ufficio. Era sui due gol sbagliati e sulla reazione voluta dopo che loro avevano raggiunto un pareggio, occasioni che non avevamo concretizzato. Riguardandola, e visto quello che è stata poi la reazione del Cagliari e la nostra conduzione di partita, è stato giusto quel pareggio lì. Ne abbiamo comunque tratto degli insegnamenti.
Senza Salah e senza Manolas avete vinto e non avete subito gol. E’ questo il sintomo che la squadra è cresciuta, dove tutti sono importanti e nessuno è indispensabile?
Si è un po’ tutto. Non è fondamentale un solo calciatore se questo diventa la chiave dei risultati, diventa poi difficile portare a termine un campionato di alto livello o di alta classifica. Non siamo pochi nella nostra rosa, perché se riesci a farli funzionare, sono più che sufficienti, e il rischio è averne troppi che poi non riesca a farli funzionare tutti. Questo è un numero corretto, esatto, poi ci sono, come si è detto più volte, dei momenti, dove se ti capitano 3-4 infortuni tutti nello stesso reparto diventa più difficile. Noi siamo nelle condizioni di poter affrontare il periodo difficile. Se capiterà qualcosa che sia di livello per potersi inserire e poter dare un contributo nella qualità va bene, perché numericamente non ci serve. Se capita si prende un giocatori di livello, se non capita rimaniamo competitivi sotto tutti gli aspetti.
Sulle dichiarazioni di Sabatini
Se la Roma sta facendo questo campionato, è perché la gente ci ha lavorato, è quello che dobbiamo fare, sono gli altri che debbono riconoscere se hai demeriti o no. Dobbiamo fare questo, quello che stiamo facendo adesso, è quello che tutti si aspettano e che ci è imposto per la professione che facciamo. Di centri di importanta ce ne è soltanto uno, quello della squadra, del campo, dello spogliatoio, il resto è tutto dovuto, un dovere per i vantaggi professionali che abbiamo. Se la squadra sta facendo bene è merito anche di Sabatini.
Sulle condizioni di Vermaelen
Lui è sempre stato ed è sempre nelle nostre valutazioni, però ora siamo un po’ tutti Vermaelen, ovvero sono tutti giocatori del suo livello, perché lui venendo da quella squadra lì poteva sembrare quello che ci dava qualcosa in più. Noi invece siamo saliti tutti al suo livello. E’ un giocatore importante e sa fare il suo mestiere, però anche gli altri stanno facendo molto bene, e c’è bisogno che ci siano molti calciatori alla pari per importanza.
Se Pogba è costato quello che è costato, oggi Nainggolan quanto varrebbe in milioni di euro?
Quanto Pogba (ride, ndr). E’ vero, Radja è un calciatore completo, è un calciatore forte, è una razza di quelle forti, che è abbastanza diffusa nella nostra squadra, magari in misura diversa con altre caratteristiche, ma ugualmente di pasta importante. Sono d’accordo, è un confronto che regge, per valore in campo e sostanza esperta secondo me regge.
Ha la sensazione che la Roma sia più vicina alla Juventus?
Io ne ho una di sensazione. E’ che noi facciamo sul serio, che i nostri calciatori facciano sul serio, e che la gente se n’è accorta. Questa cosa si respira. Squadra seria che fa le cose sul serio
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— asromalive.it (@asromaliveit1) 21 gennaio 2017