ATALANTA-ROMA CONFERENZA STAMPA SPALLETTI – Il tecnico giallorosso Luciano Spalletti si presenta come di consueto nella conferenza stampa di vigilia, in vista del match di domani di Bergamo tra Atalanta e Roma. Ecco le dichiarazioni dell’allenatore:
ASROMALIVE.IT HA SEGUITO LA CONFERENZA IN TEMPO REALE
Sugli infortunati
Iniziamo con i rientri di Manolas e Palmieri, Francesco si allena con il gruppo e lo valuteremo, Paredes oggi rientra in gruppo, Vermaelen ha superato per il momento tutti gli step che abbiamo fatto, e ne dovrà fare un altro lunedì, se andrà tutto bene martedì rientrerà con il gruppo. Mario Rui sabato prossimo giocherà in casa con la Primavera, se le cose andranno tutte regolarmente e rientrerà con noi poi la settimana successiva. Florenzi e Nura proseguono il percorso riabilitativo.
Quanto è stato importante lavorare in questi giorni con giocatori come Strootman e Nainggolan
E’ stato importante soprattutto per riprendere un discorso fisico. L’attrazione di giocare una partita con la Nazionale ti porta oltre il limite. Da una parte ci ha dato la possibilità di respirare e dall’altra di preparare un periodo difficile come quello che andremo ad affrontare.
Atalanta rivelazione del campionato?
Si, si può parlare di questo. Dobbiamo pensare che andremo ad affrontare una delle migliori di questo campionato. Lo hanno fatto vedere non soltanto con i numeri, ma anche con il gioco che esprimono. Si sono meritati queste vittorie, loro sono bravi in questi duelli individuali. Sotto l’aspetto dello spirito, della battaglia, danno sempre il massimo. Riescono a portare a casa diversi livelli individuali, noi però dobbiamo combattere non soltanto questo ma respiro dopo respiro. Siamo disponibili nel fare questa battaglia, abbiamo guadagnato qualcosa poi nel discorso che ci riguarda, nella lotta individuale, nel mestiere.
Florenzi con la sua capacità di giocare le due fasi garantiva l’applicazione del sistema 3,5 in difesa, con Bruno Peres è possibile?
Secondo me si. E’ che poi ne potevi avere uno che ti parte da dietro e fa anche davanti e uno che da davanti, come Florenzi, che fa anche l’altro lavoro. Però siamo coperti, perché quando l’ho chiesto a El Shaarawy, Perotti, Rajda (Nainggolan, ndr) lo hanno fatto. Le qualità e le caratteristiche ci sono, per cui siamo a posto per i giocatori a disposizione.
Su Edin Dzeko e l’episodio accaduto in Nazionale
Non ho provato niente in quella situazione lì, perché non ha portato a casa il massimo dell’episodio, anzi, ha fatto vedere che deve ancora imparare qualcosa in questa qualità del saper scegliere quello che deve essere l’atteggiamento e il momento.
Ha parlato con Bruno Peres dopo l’incidente di settimana scorsa?
Ne ho parlato, ne parlo con loro di qualsiasi cosa succeda. Cosa le interessava? Lui è più dispiaciuto di me, è chiaro che qualcosa da dirgli io ce l’ho. Non è anche un bel segnale di immagine in società.
Mancano 8 partite alla fine dell’anno solare, Allegri ha dato ai suoi tre obiettivi, uno dei quali concludere davanti alla Roma. Lei ha dato qualche compito?
No, non ci avevo pensato, però lei mi ha dato uno spunto, se Allegri da i compiti di successi, noi si fa la sintesi, per essere bravi bisogna fare come fa la Juventus, cioè vincere quante partite vincono loro. Se si fa come loro manca poco ad essere al livello della Juventus, se si fa di meno manca molto. Il mestiere che hanno loro nel portare a casa alcuni risultati di quella che è la bravura a cogliere l’attimo, a saper valutare bene qual è il momento importante. Per esempio ora gli si sta dicendo che non giocano un buonissimo calcio, e se loro aumenteranno il gioco, ci sarà più qualità. Noi abbiamo sempre bisogno di essere bellissimi per essere bravi a portare a casa i tre punti.
Hai sempre detto che vuoi rispettare il contratto e che i giocatori hanno la penna per la firma del contratto. L’esito del campionato non potrebbe portarti troppo tardi sui programmi per la prossima stagione, o per la società di cercarsi un altro allenatore?
E’ giusto quello che dici, però per meritare o per ambire a quello che è un contratto, bisogna meritarselo, bisogna fare risultato. C’è anche la mia di valutazione, io penso che quelli che rimangono alla Roma debbono far vedere di volta in volta quella che è la qualità del lavoro. Se dopo 12 partite si deve dire che abbiamo fatto già un buon risultato, non è così. Sarà fatta una valutazione verso la fine e la società deve organizzarsi a prevenire tutto, deve cominciare a guardare giocatori, come sta facendo e come ha sempre fatto. Sono i risultati, i numeri che faremo fino in fondo, e questo dipende dalla squadra, da me dipende poco. Non sono uno che deve gestire e comandare la squadra, al di fuori c’è uno staff altrettanto forte e tutti hanno dei ruoli, tutti lavorano, io per il ruolo che ho sto attento a dover dare più forza a quelli che dicono le cose giuste, tento di evidenziare, esaltandole o abortendole, alcune cose.
Ha visto la rinascita in De Rossi? Quanto c’è di Spalletti in questo?
Daniele è uno che ha prodotto un servizio verso questa crescita che c’è stata di squadra. Lavoriamo in maniera corretta, seria, i giocatori hanno pensieri più corretti, più importanti per quanto riguarda l’obiettivo futuro, e Daniele sta in queste situazioni. Dall’anno scorso a quest’anno ha fatto una crescita importante, è un giocatore che dobbiamo continuare a stimolare di avere in questa maniera qui.
Come valuta la richiesta di Ventura di iniziare il campionato prima?
Ventura è uno attento, uno bravo, uno che ha già portato il suo modo di pensare e di lavorare. Siamo tutti tifosi della Nazionale, se lui ha questa esigenza bisogna tentare di accontentarlo, la Nazionale è la squadra dell’Italia e ne facciamo tutti parte. Bisogna tentare di accontentarlo nel limite del possibile, e da parte mia è quasi un si.
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