ROMA-PALERMO CONFERENZA SPALLETTI – Alla vigilia di Roma-Palermo il tecnico giallorosso, Luciano Spalletti, parla in conferenza stampa. Ecco le sue dichiarazioni:
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Sugli infortunati
Nura da giovedì ha iniziato ad allenarsi con la primavera, gli altri stanno continuando. Strootman, invece, è a disposizione. Va pensata in maniera corretta la sua convocazione. Rudiger ha giocato bene, ha fatto anche gol, ma è chiaro che deve recuperare, ma mercoledì viene con noi. Peres e Perotti proseguono la riabilitazione, Seck non si sa quando potremmo averlo a disposizione. Quello che magari da piccoli segnali positivi è Vermaelen che per ora sta dando risposte positive.
Ritiene questo turno di campionato particolarmente favorevole?
E’ favorevole se noi riusciamo a vincere la partita contro un’avversario che in casa ha faticato un po’ ma in trasferta ha ottenuto punti. Bisognerà far vedere cosa noi riusciremo a produrre e non dentro le nostre prestazioni. Ci succede di abbassare il livello.
Partita più insidiosa di quello che può sembrare sulla carta?
Si lo abbiamo detto prima, magari lei c’ha aggiunto De Zerbi che è un allenatore promettente ma forte. Il tanto nominato Zamparini poi ha una grande qualità nel saperli scegliere, ne ha lanciati tanti e li ha fortificati caratterialmente. La vede lunga su quelle che sono le qualità degli allenatori.
Sui cali di tensione e sulla mentalità. Se arrivasse un presidente con un sacco di soldi e le chiederebbe di costruire una mentalità vincente, quali sarebbero i passi concreti?
Un ricchissimo presidente può fare poco, se non andare a comprare grandi calciatori. E’ importante la velocità, la forza, la qualità, il carattere è altrettanto fondamentale. Ci sono calciatori che non mollano mai, e alcuni che ogni tanto abbassano il livello, compiacendosi di quello che hanno fatto precedentemente. Deve essere una qualità del professionista in generale di scegliere il momento che bisogna essere veramente bravi, professionisti. Questo è il momento che mi può dare vantaggio. A noi ogni tanto succede, quando bisogna fare un trafitto qualsiasi situazione senti la fatica, pensi un attimo ‘mi fermo e torno indietro’, ‘mi riposo un po’ e riparto’, ecco noi ci siamo riposati un po’.
Sulla difesa. La partita col Napoli è un fatto episodico e non un completamento della fase di crescita?
No, secondo me lì abbiamo fatto bene e il livello che è posibile per noi è quello lì. E’ quello che ci è successo l’altra sera che è una cosa anomala, e non è dipeso soltanto dalla difesa. Come dico sempre non è che un reparto sia il gestore della situazione che accade da solo, è sempre una conseguenza di quelli che sono davanti e che atteggiamento hanno.
Ha letto le parole del ct dell’Olanda Blind su Strootman?
Ha ragione lui. Io devo pensare alla partita di domani e non ho tempo di pensare a queste cose qui.
Sulle dichiarazioni di Rudi Garcia e sui preparatori Norman e Lippie
Io quando vado a lavorare su un posto guardo il mio modo di lavorare, loro si devono adeguare al mio modo di lavorare. Sono due persone estremamente sensibili e intelligenti e lo hanno fatto subito, anzi mi danno un contributo importante, perché se pesano il lavoro si rischia di andare poi a sconfinare o di usare un’altra qualità. Pesando bene le esercitazioni, che il 90% vengono fatte con la palla, bisogna vedere dove si va a cadere. Loro sono perfetti nel documentarmi, e per me questo è una conferma, un valore aggiunto che mi da la possibilità di lavorare bene. Per quanto mi riguarda sono due persone buone, con i quali si può parlare di qualsiasi cosa, è chiaro che devono accettare di allinearsi a quello che è il metodo di lavoro, e io ho il mio.
Rudiger meglio da terzino destro o difensore centrale?
Secondo me li può fare tutti e due, ha questa facilità dei 50 metri, una progressione facile, piattoni puliti giocati davanti, è un giocatore che magari quando gli chiedi di fare il terzino destro fluidifica ma non con la qualità di Peres, ma quando difende difende con la qualità di Rudiger e non con qualche difetto che possono avere Peres o Florenzi. Quando è venuto qui a Trigoria Low, ci siamo un po’ confrontati, lui mi ha fatto la stessa domanda. Io gli ho risposto da quello che è l’avversario, da quello che vuoi durante la partita.
Negli ultimi 5 anni la Roma ha vinto solamente 4 partite in Europa tra casa e trasferta. E’ pronta per determinati palcoscenici?
Però c’è stata spesso, perché Tott ha fatto la centesima partita in Europa, per cui è un segno che è stata brava a crearsi sempre lo spazio dentro questa competizione, perché poi non è facile. E’ chiaro che se i dati sono questi dobbiamo migliorare questo trend. In Europa ci siamo, ci vogliamo restare e vogliamo fare bene. E’ una necessità quella di starci, perché si porta sulle spalle il nome della capitale d’Italia. Dobbiamo abituare tutti in giro per il mondo portando questo nome qui a godere della bellezza della nostra città, dei nostri monumenti e di conseguenza anche a fare dei buoni risultati.
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