RASSEGNA STAMPA AS ROMA (Corriere dello Sport) / ROMA – In un’intervista rilasciata al ‘Corriere dello Sport’ (realizzata da Walter Veltroni), il capitano della Roma Francesco Totti, lascia tutti a bocca aperta e cambia la sua decisione per il futuro. In attesa, intanto, di capire se questa sarà veramente l’ultima stagione da giocatore con la maglia giallorossa, il calciatore cambia idea sul futuro da allenatore, e adesso ci pensa. Ecco uno stralcio dell’intervista rilasciata al quotidiano sportivo:
Tuo figlio Cristian ha più o meno l’età che avevi tu. E io mi ricordo una volta che venisti in Campidoglio con Cristian. Tuo figlio adocchiò una palletta sul mio tavolo e tu mi dicesti “‘sto ragazzino come vede una palla perde la testa, chissà come mai…”. Come è adesso Cristian, è forte?
E’ bravino, è migliorato. Prima era più un giocherellone, pensava più a divertirsi. Oh, ancora si diverte un sacco, io lo so come vive le giornate. Mi sembra di rivedere me stesso. Ma vedo che adesso ci sta mettendo più voglia, più passione. Va ad allenarsi, va a giocare con più continuità, vedo che gli piace. E’ forte , ma mica come il padre quando era piccolo…
Tu vorresti che facesse il calciatore?
Da una parte sì e da una parte no. Da una parte sì perché se lui ha questa voglia, ha questa passione, è giusto che faccia quello che sente. Però dall’altra con il cognome che si ritrova non è semplice. Già adesso va a fare i tornei con gli amici a Sabaudia o da altre parti, fa quindici o venti goal e per questo lo premiano come miglior giocatore. Allora tutti dicono “Eh sì, lo premiano perché è il figlio di Totti..”. Non contano i quindici gol di un bambino, conta il cognome del padre. Mi dà fastidio perché poi quando si parla di bambini, veramente, si deve parlare sempre in maniera positiva, cioè non essere gelosi, o pensare sempre al male di tutto. Un bambino si diverte a correre e tirare. Se ha la fortuna o la sfortuna di chiamarsi Totti non è mica colpa sua.
Come immagini il tuo futuro adesso?
Non so quello che mi riserverà il futuro. Però so che sarà una cosa piacevole, sarà un’altra vita, un’altra carriera bella. Sinceramente non so cosa farò. Però spero di rimanere per sempre nella Roma. Questo è il mio desiderio, e mi auguro e voglio aiutare la società nella quale ho speso la gran parte della mia vita. Sarei davvero felice se potessi essere di aiuto alla Roma.
Ti piacerebbe allenare?
Da una parte sì. Però in questo momento non ci penso perché, conoscendo il mio carattere, forse non saprei gestire un gruppo. Però, in effetti, vedo tutti i miei ex compagni che appena smesso di giocare hanno preso questa carriera d’allenatore. Mi sa che scatta qualche cosa dopo, perché tutti si mettono a fare gli allenatori e allora può darsi pure che scatterà qualche cosa anche a me. Che ti devo dire: cambierò carattere, cambierò modo di impostare tante cose.
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