MILAN-ROMA, CONFERENZA STAMPA SPALLETTI – Consueta conferenza stampa di vigilia per il tecnico giallorosso Luciano Spalletti. La Roma domani serà sarà
Solito bollettino sulle condizioni di alcuni giocatori: “Keita caviglia sinistra non recupera, Vainqueur coscia destera non recupera, Perottti adduttore destro non ce la fa a recuperare. Per il resto tutti disponibili”.
Quando lei è tornato a Trigoria parlò di creazione di cultura. In questa chiave quanto è importante l’atteggiamento della squadra, andare a Milano come se si avessero gli stessi punti del Napoli in classifica.
Noi abbiamo il dovere di provarci, perchè ancora non c’è la certezza matematica della posizione. Per cui sta qui il lavoro della società, del mister di quelli che gestiscono la situazione. Di far mantenere la solidità mentale, anche quando le cose potrebbero evidenziare che i giochi sono fatti. Sono convinto che i nostri calciatori faranno il loro dovere. E’ stato grandioso lavorare con loro in questo periodo, perchè fin da subito ci hanno fatto vedere che volevano fare qualcosa di diverso e mi aspetto che lo facciano fino in fondo. Sono sicuro di questo.
La Roma da quando lei è arrivato, ha recuperato 5 punti al Napoli, 15 all’Inter e 20 alla Fiorentina. Ritiene che la Roma valga più del terzo posto?
Spargiamo questi numeri per i vostri giornali, un po’ qui e lì. Magari senza ordine, però spargiamoli, perchè sono numeri che questi calciatori meritano, perchè come ho detto prima hanno fatto qualcosa di grandioso e sono convinto che questa squadra abbia potenzialità importanti. Noi abbiamo lavorato nella maniera giusta. Se valiamo più del terzo posto non lo so, bisogna essere realisti e si arriva terzi. Se questa fosse la classifica anche dopo la prossima partita la dobbiamo accettare mantenendo dei pensieri giusti e corretti nei confronti dei calciatori. C’è da citare quanti punti abbiamo preso a squadre come dicevi tu prima.
I dati del Milan sono in chiaroscuro. Vista così dall’esterno, cosa è mancato al Milan?
A volte si sanno cose parziali anche della squadra che alleniamo e non riusciamo ad arrivare ad un’analisi corretta delle squadre che alleniamo. E’ chiaro che quello che tu hai detto sono pensieri facili che possiamo fare un po’ tutti. Arrivare in fondo a questa stagione da dimenticare per loro, debbono riuscire ad avere il colpo di coda e si debbono preparare bene per quella partita e per la loro posizione in classifica, in quanto rischiano di non partecipare alle coppe. Se non riusciamo a mettere dentro la partita le nostre qualità, loro, un po’ per il lavoro di Brocchi, un po’ per la realtà che vivono, per noi sarà una partita tosta, è bene che lo sappiano sin da subito.
Su Salih Ucan. Ci può chiarire un po’ la sua situazione?
Il discorso è questo. Salih è prima di tutto un ragazzo delizioso, una persona splendida e un grande professionista. Un ragazzo pulito che si vede che viene a lavorare per sviluppare il massimo delle sue potenzialità. Ha tentato di farlo con altre persone che hanno la sua stessa ambizione. Allora è il confronto con gli altri calciatori. Avrà un futuro sicuramente importante, calcia benissimo la palla, fa gol. Forse da un punto di vista caratteriale, di intensità e continuità caratteriale. Lui ha espresso tutto per rimanerci, ma gli altri sono stati più bravi. Ho questa scomoda posizione, scomodo modo di dover scegliere e lasciare fuori poi qualcuno. Mi dispiace e lo ringrazio del contributo che ha dato in allenamento, fino all’ultimo allenamento ha fatto quello che hanno fatto tutti.
Domani potrebbe essere l’ultima partita di Digne e Szczesny. Margini per rivederli l’anno prossimo?
Questo discorso qui va un pochino messo nel discorso generale. Per noi è troppo importante la partita di domani. Per la ricerca della continuità di crescita, di professionalità costante, io fino a dopo questa partita non vado a parlare di quelle che saranno le probabili situazioni del prossimo anno, perchè le loro attenzioni devono essere rivolte a questa partita. Non voglio creare nessuna attenuante, nessuna posizione riguardo al futuro. Noi oggi si ragiona in maniera corretta e si parla di quello che sarà domani, fino a domani sera, compreso il ritorno, perchè si torna tutti a Roma, non si rimane a Milano.
L’anno scorso la Roma ha chiuso al secondo posto, però l’annata non era finita con il massimo dell’ottimismo con le dichiarazioni di Garcia. Per questi mesi passati alla Roma, lei si sente un pochino più ottimista?
Io mi sento ottimista per quello che è la squadra, per quello che ho visto di questa squadra. Non vado a fare confronti con nessuno, non penso che l’anno scorso sia stato fatto un cattivo lavoro visto il risultato finale. Io dico che questa squadra ha potenzialità importanti, ha fatto vedere di avere potenzialità importanti, soprattutto nella testa, ed è in questa direzione che continuo a spingere oggi e anche domani. I confronti non si pianificano sulla carta, perchè i scenari poi cambiano. Noi abbiamo fatto quello che dovevamo fare e per quello che ho visto questa squadra si può confrontare con chiunque. Ci sono poi i momenti, le situazioni che possiamo commentare a bocce ferme.
Non essendoci Perotti, ci sarà Dzeko? E rimarrà il prossimo anno?
Non essendoci Perotti ci sono tre o quattro calciatori che hanno fatto vedere la loro disponibilità, il loro contributo. E la scelta sarà tra uno di questi quattro. Per quanto riguarda il prossimo anno i discorsi li faremo dalla prossima settimana.
Contro la Lazio, ad Aprile, hai inventato questo modulo: 4-2-4. Cosa che tu avevi apprezzato che faceva Ventura al Bari. Aldilà degli uomini, la Roma della prossima stagione ripartirà da lì?
Secondo me il discorso potrebbe essere diverso. Non so se noi abbiamo giocato con il 4-2-4. I moduli li fanno le caratteristiche dei singoli calciatori. Io penso che la mia squadra, per quanto mi riguarda, sarà non avere un modulo. O meglio giocare più moduli senza accorgersene. E’ quello il passo in avanti che hanno fatto molte società, molte squadre, chi lo ha fatto in modo più preciso e chi no. Questo non avere grandi riferimenti e poi ritrovarsi l’equilibrio nel modo di stare in campo. La Fiorentina è stata una delle squadre migliori, il Napoli di Sarri, l’Empoli. Per cui si va avanti su questa squadra, è la cosa più giusta.
Su Sampaoli
Non lo conosco, ho sentito parlare di lui e sicuramente se ne parlano grossi club così, avrà le qualità per insegnarci qualcosa, così come hanno fatto tutti gli allenatori che son venuti nel nostro campionato.
Giocare il preliminare cambia così tanto all’interno dela progam
Secondo me si, ma ci da vantaggio, perchè iniziamo a giocare subito le partite vere, si ha un termometro della situazione reale, come si affronteranno i periodi, il nostro sarà lungo dove ci vuole sempre la stessa qualità. Si viene a lavorare sodo, meglio che ci siano subito degli obiettivi tosti perchè così si fa subito la sintesi.
Come si pone lei sulle tournèe estive
E’ un discorso corretto. I viaggi costano quanto un allenamento, c’ho messo degli anni a capire che un viaggio grosso butta via energie quanto una partita per una squadra. I viaggi creano difficoltà di fatica nella testa dei giocatori. Bisogna riuscire a farlo funzionare e purtroppo bisogna tenervi conto di alcuni passaggi quando poi una squadra si chiama Roma. Le tournèe, il contribuire alla conoscenza a livello mondiale di un club come il nostro. Dobbiamo contribuire a restituire qualcosa a questo movimento. Io non capisco ad esempio i giocatori che non si fermano a fare gli autografi ai bambini, perchè sono loro il movimento.
C’è un aspetto in particolare che le è particolarmente piaciuto e uno che si deve migliorare?
La cosa che mi è piaciuta l’ho detto sin da subito. E’ che conoscendo questa squadra ho visto la determinatezza, la voglia di cambiare, l’atteggiamento che si è evidenziato entrando dentro questo spogliatoio. Quello che bisogna provare a fare è migliorarsi. C’è sempre la possibilità di fare un passettino in avanti, o perlomeno noi possiamo con il nostro atteggiamento, cambiare quella che è la nostra vita e anche quella degli altri. Per cui bisogna sempre credere che ci sia qualcosa di meglio da poter fare, questa deve essere l’intenzione.
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