Luciano Spalletti a Roma radio

Spalletti
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Luciano Spalletti questa mattina è stato invitato negli studi di Roma Radio.Per rispondere a qualche domanda sulla gara di domenica contro l’Udinese e sul momento di forma della squadra.Queste sono le dichiarazione del tecnico giallorosso.

Cosa ci rimane a mente fredda della partita di Udine?
Tante belle cose, perché la squadra si è fatta trovare pronta. Il primo pensiero va sicuramente a quello che è stato il riordinare le idee in settimana, sviluppare degli allenamenti fatti bene. Ci siamo fatti trovare pronti in una partita insidiosissima per il momento che stavano attraversando, addizionato alla qualità dei giocatori che hanno.

Avevamo paura del contraccolpo dopo la partita di Champions.
A volte si verifica, sì. Quando si arriva a queste partite qui ci tocca uscire, mi è successo anche con lo Zenit. Nella partita a seguire c’è sempre qualche problema.

Tre immagini che le sono rimaste impresse.
Per come siamo entrati in campo subito, per come abbiamo tenuto il pallino del gioco, il momento in cui abbiamo saputo soffrire il loro ritorno. L’altro quando è entrato Pjanic, è già la seconda volta che entra dalla panchina e senza il minimo dubbio va là e determina nella psicologia della squadra.

Il gol di Florenzi, hanno detto che lo hanno provato in allenamento.
Non è assolutamente vero che l’hanno provato, fanno i ruffiani. E’ la loro qualità che determina le giocate. Senza avere quello scatto lì e quella capacità di farsi trovare 10 metri più avanti che ha Alessandro, senza il suo numero davanti al difensore e al portiere non ci sarebbe schema. Diciamola tutta.

Florenzi dice “Dovevamo costringere l’Udinese a venirci dietro”
Andando a giocare lì dobbiamo fare quelli che tentano di prendere la partita in mano. L’Udinese ha altrettanti giocatori di qualità. Loro in questo momento non riescono ad esprimere tutto il loro valore. Era chiaro che loro tentassero di incastrarsi al nostro modo di stare in campo, si vedeva che le loro scelte erano pronte ad essere modificate in base alle caratteristiche dei giocatori scelti. Potevano passare da 3-5-2 a 4-3-3. Noi l’abbiamo costretti a fare questo, abbiamo fatto la partita e ci siamo creati possibilità superiori.

Dzeko.
Edin ha fatto una buona partita sotto l’aspetto dell’impegno, del contrasto, del farsi trovare dentro al gioco di squadra. All’inizio è stato sfortunato su quel cross di Digne, ma aveva scelto il tempo e lo spazio giusto. E’ un Dzeko diverso.

A che punto siamo?
Sempre difficile dirlo. Si chiede sempre molto ai propri calciatori, meglio sempre se chiediamo l’impossibile, perché poi quando capita siamo pronti. Noi stiamo facendo delle belle cose, però penso che ci sia sempre margine per migliorare. Dobbiamo porre l’attenzione a qualcosa di nuovo e di meglio, sarebbe tanta roba se ci riuscissimo. Quello che mi fa piacere sottolineare è la partecipazione giornaliera, quella è la cosa che mi dà fiducia e mi fa guardare al futuro in maniera positiva.

Aggiungo la consapevolezza nei propri mezzi.
Si sono riappropriati delle loro qualità. Nei due anni precedenti è arrivata in cima alla classifica, hanno fatto un buon lavoro: questo è segno che i valori ce li avessero. Ogni tanto succede qualcosa e bisogna riportarli in superficie. Quest’anno è un campionato più forte del precedente, alcune squadre si sono rinforzate e alcuni giocatori hanno fatto salire il livello del nostro calcio. Questo fatto di riessere dentro la classifica importante è segno che questi giocatori hanno lavorato nella maniera giusta.

 

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