Assenze obbligate quelle di Rudiger e di Nainngolan, e l’handicap era di due reti. Quella che la Roma di Luciano Spalletti avrebbe dovuto affrontare al Bernabeu, davanti a più di 80mila spettatori, sarebbe stata più di un’impresa. La prova c’è stata, la prestazione è stata esemplare, però il Real Madrid è sempre il Real. Il cinismo che non ha contraddistinto la Roma, lo ha fatto per le merengues. Occasioni colossali sprecate da Dzeko prima e Salah poi nel primo tempo, lo stesso egiziano nella ripresa e Florenzi non sono riusciti ad abbattere il muro issato da Keylor Navas (continua la sua imbattibilità in Champions con 8 partite disputate e zero gol subiti, ndr). Al 64′ Cristiano Ronaldo sfrutta l’ottima giocata di Lucas Vazquez e porta in vantaggio i suoi, anticipando il quasi perfetto Manolas. Passano poco più di 3 minuti e James Rodriguez raddoppia in contropiede trafiggendo uno Szczesny fin qui magico.
La Roma di Luciano Spalletti esce a testa alta dal Santiago Bernabeu, che tra l’altro applaude anche Francesco Totti, entrato nella ripresa per El Shaarawy. Adesso al tecnico di Certaldo serve uno sprint finale di questo campionato, perchè se i giallorossi vorranno ancora sentire la musica dell’Europa che conta, dovranno arrivare almeno terzi, e per farlo bisognerà continuare il cammino in campionato già da domenica al Friuli contro l’Udinese, per poi ospitare l’Inter e affrontare il derby con la Lazio.
M.S.
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