E’ il giorno di vigilia di Roma-Real Madrid, gara prevista per domani alle ore 20.45 allo Stadio Olimpico, per l’andata degli ottavi di finale di Champions League. A Trigoria consueta conferenza stampa del tecnico Luciano Spalletti, accompagnato da Kōnstantinos Manolas. Ecco le loro dichiarazioni:
ASROMALIVE.IT ha seguito la conferenza in TEMPO REALE
Per Manolas. Cosa passa nella testa di un difensore quando si affronta il Real Madrid?
Sappiamo che sono una squadra forte, hanno dei campioni. La testa però deve essere sempre concentrata, per giocare partite del genere devi essere al 120%, non abbiamo paura di nessuno.
Per Spalletti. De Rossi è pienamente recuperato? Se si in difesa o a centrocampo?
Daniele si è allenato bene ieri, mi aspetto che si ribadisca oggi, che sviluppi tutto l’allenamento a dei ritmi come ieri e poi sarà convocato.
Per Spalletti. Lei mister è famoso per aver introdotto l’uso del falso nueve. L’ultima Roma guidata da lei eliminò il Real Madrid. Lo farà anche in questa occasione?
Quando si fa il ruolo dell’allenatore abbiamo a disposizione più tattiche da adottare e dobbiamo fare attenzione a quelle che sono le capacità dei calciatori, quelli forti, ma altrettanto che siano in grado di fare una squadra forte. Mi prendo le ultime ore per poterci pensare e valuteremo domani la soluzione migliore.
Per Spalletti. C’è una favorita per questa sfida? Ci sono analogie rispetto all’ultimo confronto in Champions?
Non ci sono favoriti. Abbiamo il 50% di passare il turno. Ci sono delle differenze rispetto a quella Roma lì, che era arrodata, aveva un gioco conosciuto da tutti i calciatori, un sistema provato e che aveva prodotto dei risultati. Attualmente abbiamo imboccato una strada dove possiamo esaltare le qualità del gruppo. Naturalmente ci vogliono conferme e questa è la partita più adatta per vedere se siamo sulla strada giusta. I giocatori li ho visti in continua crescita.
Per Manolas. E’ un giocatore indispensabile per questa Roma, meglio una difesa a 4 o a 3?
Noi siamo a disposizione del mister, a 4 o a 5. Noi dobbiamo dare il massimo per aiutare la squadra a fare risultato.
Per Spalletti. Dzeko è così importante che giochi questa partita, anche per prendere fiducia
Sono importanti tutti i calciatori che ho a disposizione per una partita di questo genere. Il Real è una squadra che poco tempo fa ha vinto la Champions con Ancelotti, sono cambiati pochi calciatori. Ci deve essere la disponibilità totale. Per un allenatore c’è la difficoltà di fare delle scelte, ma c’è sempre la volontà di mettere il miglior 11 per sfruttare al meglio questo 50% di possibilità.
Per Spalletti. In Spagna in questo momento si sta criticando Cristiano Ronaldo per il suo rendimento. Lei pensa che non sia all’altezza delle stagioni precedenti?
No, dico che Ronaldo è uno dei più forti calciatori al mondo. Giustamente per quello che fa vedere in campo, dentro c’è la continuità, può fare sempre la differenza, perchè è un calciatore moderno: ha forza, fisicità, velocità e fa gol. Però poi non vado a fare gabbie come ho letto in questi giorni. Cioè io non vado a dire a 3 dei miei calciatori che devono marcare Ronaldo, non vado a dire che valgono 1/3 di Cristiano. Si ha la possibilità di essere allo stesso livello suo, altrimenti mi servirebbero 33 giocatori per affrontare tutto il Real.
Per Manolas. Quali sono le tue condizioni fisiche dopo Carpi? Quanta voglia c’è di dimostrare che siete sulla strada giusta?
Sto bene grazie. Per quanto riguarda loro sei sempre motivato ad affrontarli. Dobbiamo dimostrare che in campo siamo alla pari con loro, con la mentalità giusta. Se andiamo come ha detto il mister, con l’idea che valiamo 1/3 di Ronaldo è meglio che non giochiamo.
Per Spalletti. Quali differenze trova tra questo Real Madrid e quello di 8 anni fa?
Allora il Real di adesso mi sembra una squadra che riparte meglio di quel tempo lì. Quel Real lì era una squadra che ti avvolgeva con il gioco, ripartiva a metà campo, giocava più palla sui piedi, era più stritolante sul gioco. Questo è più cattivo, riparte com una velocità impressionante. Quello che loro pensano che sia la difficoltà, è l’arma che hanno, coloro che ribaltano l’azione in tre secondi per poi concluderla, questa mi sembra la differenza.
Per Spalletti. Considerando che ci ha detto che non triplicherà la marcatura su Ronaldo, può essere Florenzi l’uomo giusto?
Si può essere anche lui, insieme ad altri. Il fatto che alcune volte l’abbia spostato, ho anche altri calciatori che possono sviluppare quel ruolo lì. E’ chiaro che se il dirimpettaio è Ronaldo, ci debba essere un giocatore con la sua stessa velocità. Florenzi è un giocatore che sa fare tutto, a differenza di quelli che sanno fare tutto, lui sa fare tutto e bene, da qualsiasi parte si metta. Questa strada qui ci dirà quella che è la specifica del suo ruolo, il settore dove lui si esprima al massimo. Non ci sarà molta differenza, soprattutto se si ha in testa la specifica di andare ad attaccare l’avversario, a fare gol. Se la mentalità fosse un’altra, allora niente, la ricerca è quella di andare a vincere le partite, a volte ci riusciamo, altre no.
Per Spalletti. E’ un merito che si ascrive quello di aver riportato tanta gente allo stadio?
Il merito è sempre quello della squadra, e se la squadra lavora bene allora tutto vien da solo. Siccome ci sono ora mezzi di comunicazione vigili a guardare tutto, traspare fuori quella che è l’intenzione dei ragazzi, mi sembra che il pubblico abbia capito che siamo qui a fare le cose seriamente. Non abbiamo giocato sicuramente un calcio spettacolare, ma ci abbiamo messo tutto quello che abbiamo dentro. Abbiamo bisogno del nostro pubblico, non c’è cosa più brutta che giocare una partita all’Olimpico senza il pubblico, per quello che la nostra curva Sud ci aveva abituato. Domani loro giocheranno meglio di quanto abbiano giocato in queste partite. Domani la Sud darà un contributo importantissimo.
Per Spalletti. Quali sono le condizioni di Totti? Le possibilità che giochi uno spezzone?
Francesco ha avuto dei problemi prima della trasferta di Carpi. Si è allenato con il gruppo, se lo farà anche oggi sarà a disposizione. E’ possibile che possa essere utilizzato, nel caso in cui fosse tra i 18 convocati. Dipende da tutti i fattori che dovranno dare un contributo alla squadra per tentare di vincere la partita. Poi sento parlare di esperienze, ma se devo basarmi su questo vinciamo noi. Faccio giocare De Sanctis, Maicon, Keita, tutti giocatori forti sotto l’aspetto dell’esperienza. Ci vuole forza, corsa e disponibilità a sacrificarsi per il compagno. Io non sono come tutti gli altri allenatori che dicono ‘per me siete tutti uguali’, invece per me sono differenti, meglio queste caratteristiche, la corsa , chi si impegna, quelli che vengono con l’intenzione giusta per vincere, sempre. E’ un tutt’uno.
Per Spalletti. Quali ricordi ha lasciato Zidane in Italia?
Ricordi bellissimi, un campione vero. Ogni qualvolta ci ho giocato contro dava subito l’impressione della sua personalità, del suo estro, della sua forza mentale, insomma della sua qualità. Come io da allenatore ho imparato moltissimo dai calciatori, avendo quel dono lì ha le condizioni di trasferire il tutto ai calciatori. Ha un vantaggio. Riuscirà sicuramente a diventare un grande allenatore, perchè per lui è stato ed è più facile rispetto ad altri.
Per Spalletti. Negli ultimi due anni la Roma ha subito sconfitte pesanti con Bayern e Barcellona. Affrontando una squadra dello stesso livello c’è anche il timore che nei giocatori venga questo pensiero, come sta lavorando su questo?
Ci sono stati altri risultati che ha fatto questa Roma qui, anche io in precedenza ho subito sconfitte così, ma ci sono anche vittorie. Questo diventa dipendente da quello che tu instauri come ricerca giornaliera. La squadra deve avere solo una strada, abbiamo parlato di nuovo stile Roma, perchè non vogliamo sentire dire che non si sa lavorare, qui si lavora e bene, perchè è l’ambiente ideale per il calcio. Noi dobbiamo percorrere quella strada lì, la ricerca di andare a giocare le partite mettendo tutta la nostra qualità per andarle a giocare. Sono convinto che questa squadra ha delle potenzialità. Non sono stato contento per la sconfitta di Torino, perchè non si è provato a vincere la partita. Io non sono contento quando la mia squadra non prova a fare le cose, se non le fai diventa tutto più difficile, bisogna avere il coraggio di osare. Non ci pentiremo dei cattivi risultati, ma ci pentiremo dove non siamo stati noi stessi.
Per Manolas. In Europa la difesa della Roma ha avuto dei problemi, evidentemente qualcosa non ha funzionato. Nell’approccio alla partita conterà questo dato?
E’ vero che abbiamo preso 16 gol, ma in una squadra difendono tutti. Se abbiamo preso questi gol dicono che è colpa della difesa, ma se difendono in 4 o 5 è ovvio. Dobbiamo non prendere gol domani, per andare a Madrid a giocarcela. Se domani il mister mi farà scendere in campo darò il massimo per un risultato positivo.
Nel 2008 fu una sorpresa eliminare il Real Madrid, adesso sarebbe una grandissima sorpresa. In questi anni la Champions ci era stato detto che sarebbe diventate più equilibrata. Ha fatto passi avanti in questo senso, o è diventata il meraviglioso giardino di 4-5 squadre formidabili?
A noi piace fare sorprese, giochiamo per dare poi degli impulsi forti, è uno sport, uno spettacolo da impulsi forti, il pubblico ha bisogno di queste cose. Ancora di più dopo quello che abbiamo vissuto ultimamente. Siamo sulla strada giusta, vedo la possibilità dei calciatori di fare passi in avanti. Non mi meraviglierei se si lottasse fino al 95′ il passaggio del turno, e non mi meraviglierei se a passarlo fosse questa squadra. E’ un equilibrio costante che si sta livellando a livello nazionale e internazionale. Non ci sono più partite dove dai per scontato che una squadra debba vincere, ci sono squadre che affrontano momenti difficili, quando vai a giocare una partita di livello internazionale, ma quella squadra è in forma non solo dal punto di vista del gioco ma anche del carattere. Sono d’accordo che ci sia un livellamento.
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