Nel corso del Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica tenuto quest’oggi, 9 febbraio 2016, e presieduto dal Prefetto di Roma, dott. Franco Gabrielli, è stato siglato un accordo di programma tra la Questura di Roma, l’A.S. Roma, la S.S. Lazio il Coni. L’iniziativa è stata promossa dal Questore di Roma, dott. Nicolo D’angelo, in esito ad una ricerca scientifica contenente un’indagine psico-sociale, condotta su un campione di oltre 2000 questionari, somministrati da esperti in occasione di 4 gare di Roma e Lazio.
La ricerca ha fornito importanti indicazioni relativamente alla percezione della sicurezza dello stadio, ma anche sulla natura della contestazione al nuovo modello organizzativo adottato dall’inizio del campionato. I dati hanno, infatti, evidenziato un’elevata percezione della sicurezza nei frequentatori dello stadio a Roma: tra tutti gli intervistati solo il 7,5 % non si sente sicuro. Ne deriva quindi che il “contesto stadio” offre oggi un livello di sicurezza percepita maggiore rispetto a quella osservata in altri contesti sociali e smentisce l’immagine negativa che si tende genericamente ad associare allo stadio nel dibattito pubblico o nel sentire comune.
Riguardo all’accettazione delle misure adottate, emerge il livello molto alto di condivisione se si considera che l’indagine è stata svolta nel periodo di piena contestazione. Circa il 29,7% degli intervistati si schiera a favore del provvedimento che ovviamente trova una chiara opposizione da parte del tifoso della curva che lo ritiene ingiusto nell’ 84,6 % dei casi.
L’accordo di programma siglato oggi – sulla scorta della positiva valutazione compiuta dall’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive con la determinazione del 3 febbraio ultimo scorso – ha sancito le seguenti azioni:
Meccanismi di dialogo con i tifosi saranno implementati da parte dei club con l’attivazione di sportelli funzionali alla comunicazione con i tifosi stessi, che per organizzare le iniziative di tifo non dovranno più rivolgersi alla Polizia ma avranno contatti solo con i rappresentanti delle società, che poi interloquiranno con le autorità di P.S.
Più stewards e meno polizia. I controlli nelle vie di accesso allo stadio saranno effettuati in prima battuta dagli stewards mentre le Forze dell’Ordine si concentreranno nelle aree di pre-filtraggio anche per offrire agli spettatori servizi di sicurezza “antiterrorismo”.
Tifo sano. Le due società avvieranno campagne di sensibilizzazione ed educazione mediante il coinvolgimento di personaggi carismatici per i propri tesserati sul tema del fare tifo e del supporto agli atleti in campo.
Tifoseria organizzata. I club tramite il Supporters Liaison Officer studieranno misure per evitare la divisione di gruppi omogenei, eventualmente causata dalla settorializzazione. Il Coni, in quanto proprietario dell’impianto, proseguirà nelle strategie di miglioramento tecnologico dello stadio olimpico e di offerta di servizi strumentali ad una migliore accessibilità all’impianto sportivo ed una permanenza più confortevole per anziani, donne e bambini.
La Questura di Roma svolgerà la funzione di garante del sistema, anche rispettando gli spazi delle tifoserie, con la precisa condizione che siano osservate le norme in materia di divieto di occupazione delle scale, divieto di introduzione di materiale esplodente e pirotecnico e divieto di esposizione di striscioni illegali.
Il Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica monitorerà l’andamento della sicurezza allo stadio Olimpico anche al fine di rivalutare, in presenza di una reazione positiva delle tifoseria, il modello organizzativo con l’obiettivo di creare nel tempo migliori condizioni di aggregazione.