(F. Balzani) – «È la mia grande occasione. Sono cresciuto e sono a Roma per dare una svolta alla mia carriera». Ha appena 23 anni El Shaarawy, ma a sentirlo parlare sembra aver già una lunga carriera alle spalle. Merito (o colpa) di un’esplosione arrivata forse troppo presto. A 20 anni aveva già segnato 18 gol in serie A (più di Totti, Del Piero e Vieri), nel 2012 per il The Guardian era tra i primi 60 giocatori del mondo e nell’estate del 2013 il Milan disse no a 30 milioni offerti da Napoli e City. Forse troppo per il ragazzo con la cresta nato a Savona, ma legatissimo alle sue origini egiziane (allargherà la folta comunità di musulmani a Trigoria) e ai suoi genitori.
Mamma Lucia, insieme a uno dei due fratelli, vivrà con lui a Roma nella villa che fu di Amantino Mancini per aiutarlo nella rinascita. «A Milano giravano cattiverie che mi hanno fatto male, ma sono servite per farmi le spalle larghe. Ho cercato di non sentire nulla e andare avanti e oggi sono qui perché il calcio è la mia vita e Roma è una piazza storica», ha detto ieri il Faraone in conferenza. Dopo l’esperienza al Monaco («Non avevo un buon rapporto con l’allenatore (Jardim, ndr), ma mi è servita»), il Faraone è tornato in Italia rifiutando i soldi cinesi e le avance del Wolfsburg e ammettendo le recenti difficoltà (7 gol in 3 anni): «La mia carriera è iniziata bene, grazie ad Allegri che mi dava tanta fiducia. Poi mi sono fatto male più volte, ho perso continuità e adesso sono qui per dare il massimo». Forse già da sabato col Frosinone.
Spalletti, infatti, lo ha provato sia al fianco di Dzeko sia sulla fascia a centrocampo: «Qui gli allenamenti sono intensi, si lavora molto anche senza pallone, ma posso giocare. A me piace partire largo a sinistra, ma posso fare anche il quinto di centrocampo come ho fatto in Nazionale». A proposito di Italia, El Shaarawy racconta di non aver sentito Conte di recente: «Ma so di avere la sua fiducia e l’Europeo è uno dei miei obiettivi». Un obiettivo che passa per Roma: «Il club giallorosso è sempre stato una priorità. Qui posso trovare continuità, mi trovo in uno spogliatoio sereno, ho ricevuto una bella accoglienza. Siamo in un momento delicato, ma questo è un organico forte con due leader come Totti e De Rossi ed io sono qui per dare il mio contributo e ce la metteremo tutta per ottenere grandi risultati».
L’ex milanista sostituirà il partente Gervinho che ieri su Twitter ha salutato così i tifosi giallorossi: «Indossare la maglia della Roma è stato un onore. L’As Roma, la città di Roma e i suoi tifosi rimarranno sempre nel mio cuore. Il nostro percorso si divide ma rimarrò per sempre tifoso di questa squadra».
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