(E. Menghi) – La Roma è la sua «grande occasione». Non c’era nemmeno bisogno che glielo ricordasse Spalletti, perché El Shaarawy è il primo a pensarla così. Per tanti motivi. Non si sono strappati i capelli in Francia quando il Monaco ha scelto di rispedirlo indietro. Il Milan che lo ha lanciato non ha perso tempo e gli ha trovato subito una nuova squadra. Il ct dell’Italia Conte non è convinto di portarlo agli Europei e in passato lo aveva stuzzicato: «Sta a lui decidere se essere un grande calciatore o un giocatore normale». Una sintesi degli alti e bassi della giovane carriera dell’italo-egiziano preso in prestito dai rossoneri (con diritto di riscatto).
Il Faraone ha in testa un obiettivo importante e, per raggiungerlo, ha solo una possibilità: dimostrare di non essere un flop di mercato. «Dipende tutto da me. Ho iniziato nel Milan – ha raccontato dalla sala stampa del Bernardini – avendo tanta fiducia da parte di Allegri, poi gli infortuni mi hanno frenato. Ho voluto cambiare aria, a Monaco non è stato un girone d’andata esaltante, ma mi ha fatto crescere. Avevo feeling con i compagni, meno con il mister e non è stato facile allenarsi sapendo che avevano già deciso di non riscattarmi. Ora ho voltato pagina, credo che la Roma possa essere una sorta di svolta, per ripartire e tornare a grandi livelli».
Per provare a diventare quel grande calciatore che Conte non potrebbe ignorare compilando la lista per giugno: «Non ho sentito il cittì, ma ho avuto sempre la sua fiducia in questi anni. Voglio andare all’Europeo, è un mio obiettivo, ma prima devo fare bene in giallorosso». El Shaarawy non ha avuto dubbi quando Sabatini gli ha proposto di trasferirsi nella capitale (abiterà nella casa che fu di Tachtsidis, contro ogni scaramanzia, visto che il greco non era stato proprio fortunato nella sua avventura romana): «La mia priorità è stata sempre la Roma. Ho sentito subito la fiducia del diesse e del mister e sono davvero felice di essere qui». Dovrà confrontarsi con un ambiente considerato uno dei più difficili, ma a Milano il 23enne si è fatto le ossa anche da questo punto di vista: «Ci sono state cose che mi hanno fatto male, delle cattiverie. Ma mi hanno reso più forte. Roma è una piazza esigente, dobbiamo tapparci le orecchie e lavorare. Il momento è delicato, ma abbiamo una squadra forte e ho trovato uno spogliatoio molto sereno. Ce la metteremo tutta per raggiungere grandi risultati. Non dobbiamo porci degli obiettivi finali, ma ragionare partita per partita».
Già con il Frosinone potrebbe trovare spazio, il rebus è sul suo ruolo: «Preferisco partire esterno a sinistra, Spalletti mi sta utilizzando anche come quinto di centrocampo, ma la posizione non è un problema: io cerco continuità. Mi sento pronto».
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