(S. Carina) – Habemus difensore. La Roma accontenta Spalletti, superando in extremis la concorrenza dello Stoccarda, acquistando Ervin Zukanovic. Classe ’87, in estate era finito nel mirino di Mancini perché capace di ricoprire tre dei quattro ruoli nella difesa a quattro (i due esterni e centrale di sinistra) e abile a destreggiarsi anche nella linea a tre. A sorpresa, si è invece trasferito alla Sampdoria (per 2,9 milioni) dove ha faticato più del previsto. Nonostante i tre gol stagionali all’attivo (uno alla Lazio nel pareggio a tempo scaduto dello scorso 14 dicembre che riparava l’errore sul gol di Matri di qualche minuto prima) spostato al centro non ha reso come nella passata stagione con il Chievo, quando era impiegato perlopiù sulla fascia sinistra. Ma i giudizi positivi arrivati sul suo conto da Pjanic, Maran e Zenga, hanno convinto Sabatini sulla bontà dell’operazione. Alto 189 centimetri, mancino naturale, discreto piede, il colpo di testa è la sua arma migliore: può vantare 12 presenze nella nazionale bosniaca. Nato a Sarajevo, ha giocato poco in patria e inizialmente ha trovato estimatori soprattutto in Belgio, mancando però il salto di qualità anche a causa di qualche infortunio di troppo (nel 2014, prima di arrivare in Italia, rimase fermo oltre tre mesi per problemi muscolari). In gialloblù ha trovato continuità d’impiego (29 presenze) che gli ha poi permesso di trasferirsi a Genova, sponda doriana. Ieri sera, accompagnato dall’agente Martina, il difensore è arrivato a Roma, ha incontrato Walter Sabatini e poi si è trasferito in un noto hotel del quartiere Eur. Oggi, dopo aver svolto le visite mediche, firmerà un contratto triennale e si allenerà con i nuovi compagni. Alla Sampdoria vanno 1,5 milioni per il prestito e 2,5 per il riscatto, obbligatorio già alla prima presenza. E forse il prestito di Uçan.
SEYDOU BLOCCA DIEGO Rimane in stand-by Perotti. La situazione dell’argentino potrebbe sbloccarsi l’ultimo giorno di mercato. La Roma infatti vuole prima cedere Doumbia (e liberarsi così dell’oneroso ingaggio) e poi chiudere una trattativa già definita con il Genoa per l’argentino (che guadagnerà 2,4 milioni a stagione). Il problema è che l’ivoriano continua a rifiutare ogni destinazione. Dopo il doppio no alle offerte milionarie cinesi e ad una proposta molto vantaggiosa dagli Emirati Arabi, ieri sera non ha trovato l’intesa con il Fenerbahce (presente a Trigoria) facendo saltare l’intesa che i due club avevano sancito nel pomeriggio (prestito con diritto di riscatto). La sensazione che il centravanti voglia costringere la Roma ad accettare il rinnovo del prestito al Cska Mosca (che non può permettersi di acquisire il suo cartellino) si fa sempre più forte. Fatto sta, Perotti è costretto ad attendere, nonostante Sabatini e Preziosi abbiano limato anche le ultime divergenze (non dovrebbe essere più un’operazione 3+9 ma 2+10). Intanto Gerson saluta. Il brasiliano torna al Fluminense in prestito per sei mesi dopo aver rifiutato il trasferimento sino a giugno al Frosinone. Il club carioca lo attende il 4 febbraio. Un rientro in patria che inguaia la Roma. Fosse stato girato in Italia (come per Paredes o Sanabria) a giugno il club lo avrebbe ripreso tesserandolo come comunitario. Ora invece in estate Gerson si ripresenterà con lo status extra Ue. Considerando che il ds ha già preso Alisson, la Roma non potrà acquisire altri extracomunitari.
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