(M. Ferretti) Nonostante abbia trovato a Trigoria due difensori centrali acquistati dal ds Walter Sabatini nella passata estate, Ruediger e Gyomber, Luciano Spalletti dopo la sconfitta di Torino è stato chiarissimo: «Mi serve un difensore centrale».
Una dichiarazione che è anche il frutto della bocciatura di Castan, sul conto del quale nei mesi passati è stato commesso un grossolano e fuorviante errore di valutazione. Sabatini, si sa, da giorni sta lavorando per portare a Roma un centrale (ma l’ingaggio di un terzino è stato definitivamente accantonato?), rinforzo più necessario dell’arrivo di un altro attaccante esterno. Questo per dire che, anche grazie ai 18+1 milioni intascati per la cessione di Gervinho, con ennesima super plusvalenza (+10), la Roma potrebbe/dovrebbe ingaggiare un centrale vero, uno da piazzare immediatamente, e con fiducia, al centro della difesa di Spalletti.
Insomma, non un ragazzetto di buone prospettive e neppure una scoperta dell’ultima ora. In giro per l’Europa, o anche più in là, gli uomini giusti per le necessità di Spalletti non mancano, basta avere i soldi per portarli da queste parti. E, almeno sotto questo aspetto, nulla dovrebbe ostare, giusto? La sessione invernale del mercato si sta avviando verso la fine e la Roma, con l’unica eccezione di El Shaarawy, in tema di arrivi è ancora molto indietro. Il calendario offriva ai giallorossi l’opportunità di disputare 5 gare di campionato a trattative aperte, ma 4 sono state già archiviate senza volti nuovi e senza vittorie, e con la rosa ancora incompleta. Le plusvalenze, è noto, portano soldi, raramente anche punti.