39 anni e tanta voglia di giocare. Francesco Totti spinge per scendere in campo, vuole riprendere la condizione, e per farlo deve giocare, così come Dzeko, che la condizione magari ce l’ha, ma la serenità e il gol proprio no.
Quattro reti in due, che soltanto a pensarli insieme qualche anno fa, le difese avversarie avrebbero tremato. E invece oggi, chi per un motivo chi per l’altro, sono in difficoltà. Lo erano anche al Matusa, il 12 settembre, come sabato prossimo, l’esperimento fallì, giocarono entrambi male, tanto che prima Garcia fece uscire Dzeko per avanzare Totti e poi tolse il capitano per dar spazio a Iturbe. «Stiamo provando delle soluzioni che potrebbero agevolare Francesco», ha spiegato Spalletti giorni fa, riferendosi alle prove in allenamento che sta facendo e che vedono insieme proprio i due attaccanti. Difficile, se non impossibile, che giochino insieme nel 4-2-3-1 perché il trequartista in quel caso farebbe un ruolo di corsa, pressing e inserimenti che Totti non può fare, altrettanto difficile che Francesco si sposti sulla fascia (alla Zeman) nel 4-3-3, più semplice che faccia la seconda punta dietro a Edin oppure il rifinitore nel senso più classico del termine. Una soluzione, quella che Spalletti sta provando, magari difficile da adottare contro squadre come Juve o Real Madrid, che vanno a cento all’ora, ma che contro il Frosinone in casa potrebbe anche essere adottata.
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