La Roma continua a non vincere, mentre la Juventus arriva alla undicesima vittoria di seguito. Di seguito le parole di Luciano Spalletti nel post-partita:
Grande attenzione e sacrificio, poi un contropiede…
“Noi abbiamo fatto una buona partita sotto l’aspetto dell’ordine perché abbiamo concesso poco però abbiamo osato anche poco. Dobbiamo fare di più perché sennò con questo avversario diventa difficile vincere il confronto”.
Cosa è mancato?
“Dobbiamo essere più bravi a fare squadra corta e a ribaltare l’azione. Non siamo aiutati dal morale in questo momento e quindi vanno un po’ meno anche le gambe. Dovevamo alzare di più la linea difensiva e andare più in profondità, di tutte le cose dobbiamo fare qualcosa di più”.
Dai singoli ci si aspetta qualcosa in più. Perché la squadra è frenata?
“Chiaro che l’aspetto psicologico diventa fondamentale soprattutto in un ambiente come il nostro, quando c’è entusiasmo hai anche il supporto e l’appoggio del tifoso, così come quando c’è il momento negativo sei appiattito. Noi dobbiamo fare di più, puntare di più l’avversario, vincere più duelli, essere più cattivi, avere più coraggio per creare superiorità numerica nella loro metà campo poi dobbiamo recuperare terreno quando si va di la e fare meglio la fase difensiva cosa che non è successa nel gol. C’è qualcosa che si può dire che è stata fatta nella maniera corretta, ma è pochino, bisogna aumentare velocemente il ritmo, il carattere, l’autostima e il coraggio”.
Addio scudetto, ora l’unico obiettivo è la Champions?
“Dal punto di vista mio è quello di ritrovare il morale della squadra e la condizione mentale di poter vincere le partite sennò è inutile fare altri discorsi”.
C’è stato un leggero miglioramento però nella fase difensiva
“Sì però siamo saliti poco, abbiamo svuotato troppo lentamente l’area di rigore, abbiamo accorciato poco su quelli davanti, è vero che c’è stato più ordine e abbiamo preso poche ripartenze ma siamo stati meno squadra che si gioca la partita per provare a vincerla. Questa era una partita importante per noi, più importante di tutte le altre, poi è iniziato un lavoro che deve durare 5 mesi, qualsiasi risultato non condizionerà quello che deve essere il sacrificio che faremo noi in questi 5 mesi”.
E’ vero che se non fosse arrivata la Roma lei sarebbe stato il nuovo allenatore del Pechino?
“Quando succede che siamo liberi qualche discorso si fa anche a sproposito, in questo caso qui qualche avvisaglia e qualche messaggio erano partiti e ho dovuto anche rispondere”.
Dalla cessione di Gervinho lei si augura un rinforzo in difesa o un altro esterno per far decollare Dzeko?
“Ci serve un difensore centrale e poi uno o due calciatori davanti. Davanti vuol dire giocatori che hanno la qualità di saltare l’uomo e creare giocate importanti per la squadra”.
Perotti va bene?
“Ha delle qualità, ma non è il solo, ce ne sono altri. Bisogna far lavorare bene il nostro direttore che sa fare bene il suo lavoro”.
Fonte: Mediaset Premium
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In due partite è impossibile incidere?
“Mi aspettavo qualcosa di più, volevo vedere se davvero avevo ragione e pensavo di poter fare qualcosa di meglio”.
Il tempo è scaduto o si può recuperare?
“Quando si fa questo lavoro ci sono delle priorità, il ruolo impone delle priorità. E le priorità sono le qualità, fino a che non facciamo alcune cose è inutile andare a parlare di classifica. Non ti fa piacere perché a voi interessa la classifica e la lotta scudetto ma a noi interessano gli allenamenti e la proposta della squadra. Adesso alla squadra mancano delle caratteristiche che sono fondamentali per poter riparlare di classifica”.
Florenzi?
“Florenzi è un ragazzo eccezionale e ci può dare una mano, non abbiamo molti calciatori con le sue caratteristiche ma ogni tanto lui si perde con questi atteggiamenti visibili a tutti. E visto che è un campione e i campioni queste cose non le fanno, vanno aggiustate in campo. Da lui ci aspettiamo di più”.
Una Roma comunque ordinata…
“Abbiamo avuto ordine su certi aspetti però forse qualche volta bisogna provare a fare qualcosa in più. Siamo stati leggibili, siamo intimorìti, abbiamo paura di fare le cose.Bisogna fare di più individualmente, avere più coraggio. In questo momento non abbiamo entusiasmo e ce lo dobbiamo trovare”.
Rivedremo questo schema di gioco?
“E’ una cosa sul quale stiamo lavorando ed è riproponibile. Dobbiamo farlo nostro. Secondo me ci sono degli allenatori bravi quest’anno in Italia, che stanno facendo vedere qualcosa di diverso. Si gioca più sull’interpretazione che sui moduli secchi. Paulo Sosa è uno di questi, ma anche Giampaolo e Sarri. Sanno interpretare la partita e dobbiamo farlo anche noi. E’ una crescita nei confronti dell’Europa”.
C’è un problema a centrocampo?
“A centrocampo abbiamo diversi calciatori ma se mettiamo mano anche li facciamo tardi. Abbiamo Strootman che è infortunato e Keita con due allenamenti, ma può fare ancora il suo”.
Salah?
“Dopo l’infortunio non ha ripreso bene. Deve allenarsi duramente perché la differenza è sull’impatto fisico quando si va sui contrasti”.
Fonte: Sky Sport
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