(F. Balzani) – L’addio di Garcia, la Cina che chiama (e forse bluffa) e una misteriosa contusione al ginocchio che gli impedisce di svolgere sia la seduta atletica che quella tattica da 10 giorni. Gervinho è diventato un vero e proprio enigma che blocca il mercato e infastidisce Spalletti e i dirigenti già alle prese con le bizze dell’ivoriano: quando pretese l’adeguamento contrattuale, quando tornò in ritardo dalla coppa d’Africa e la scorsa estate quando rifiutò all’ultimo l’offerta del Al-Jazira scombinando i piani di Sabatini. Anche la trattativa con lo Jiangsu ha subìto un brusco stop e si concluderà col no dell’ivoriano alle fantomatiche promesse cinesi (come successo a Luiz Adriano, offerto peraltro ai giallorossi nelle ultime ore) dopo che proprio Gervinho aveva spinto la Roma a dire sì all’offerta. Spalletti ha parlato con lui cercando di convincerlo a tornare, ma l’incontro non è andato a buon fine. Difficile quindi che la frattura possa ricomporsi e anche per questo la Roma sta ascoltando le proposte di un altro club cinese: lo Shangai Sipg disposto (a parole) a offrire 12 milioni più bonus.
Ancora a Trigoria pure Doumbia per il quale si è fatto sotto il Marsiglia. Senza cessioni la Roma resta ferma al palo. Anche per questo è slittato Perotti mentre in difesa l’unico affare low cost che convince Spalletti è Caceres in scadenza di contratto con la Juve. In corsa resta anche Nacho. «Sto trattando con alcuni club di serie A», ha ammesso ieri il suo agente.