(E. Trotta) – Quasi 50 milioni di euro in entrata nelle casse dei club italiani: trentatré sono già stati registrati dal Milan e dall’Inter rispettivamente per le operazioni con lo Jiangsu Suning per Luiz Adriano (15 milioni) e Guarin (18 milioni) mentre altri 12 potrebbero spettare alla Roma, in trattativa con gli emissari di Nanchino per il trasferimento di Gervinho. L’annuncio del Beijing Guoan della firma come tecnico di Zaccheroni si aggiunge agli investimenti nel Bel Paese degli asiatici, con una serie di acquisti che consentono ai nostri presidenti di realizzare plusvalenze, liberandosi di ingaggi onerosi per i loro bilanci. Brindano anche i partenti. I giocatori destinati al campionato cinese hanno visto raddoppiare i loro stipendi: 7 milioni per l’attaccante brasiliano, 7,5 per il centrocampista colombiano e circa 6 sono pronti per l’ivoriano. L’operazione tra lo Jiangsu Suning e l’ormai ex rossonero è stata lampo; per Guarin (affascinato inizialmente più dall’opzione Zenit) sono serviti diversi giorni e un importante bonus al momento della firma.
IL MESSAGGERO Guarin, Luiz Adriano, Gervinho… La Cina fa spesa in Italia
ANDREA PRETTI IL PIONIERE «La tendenza tradizionale è invertita. I giocatori preferiscono guadagnare di più al primo anno e meno in quelli successivi – spiega Andrea Pretti, co-fondatore della ‘TPS’ agenzia di management sportivo in Cina – Ma le operazioni non durano all’infinito. Sono un po’ permalosi. Per esempio non accettano rialzi di ingaggio azzardati o esagerati. Anche perché qui non stiamo in campagna; io mi trovo al 26esimo piano e ho una vista incredibile». Il noto agente ha inaugurato la ‘TPS’ (Tommasi-Pretti-Sports) con l’ex centrocampista della Roma nel 2010: «Siamo operativi in maniera strutturata da quando Damiano ha smesso di giocare. Ora, visto il suo ruolo in Aic, è in aspettativa. Il nostro è un lavoro di consulenza, scouting e mediazione durante le trattative». La storia del nostro calciomercato ricorda diverse operazioni sull’asse Europa-Cina: al Guangzhou Evergrande, allenato da Lippi e Cannavaro, hanno giocato Diamanti e Gilardino; Drogba e Anelka sono passati per lo Shanghai Shenhua, ma ora i maggiori investimenti sono dello Jiangsu della Suning Commerce Group che vuole Gervinho «perché è estroso, ha possibilità di farsi volere bene e qui gli potrebbero perdonare alcune pause». «Ovviamente non mi chiedono informazioni sul Messi di turno – continua Pretti-. Restano tuttavia sensibili più al nome che alle caratteristiche del calciatore. Non hanno ancora le capacità di scouting e, molto spesso, rischiano di far prevalere la notorietà piuttosto che il talento. Il futuro del calcio cinese? Il campionato ha appeal, ma i progressi non sono così rapidi: è un fatto di cultura e mentalità».