(A. Austini) Il domino parte dal Qatar e porta i suoi effetti a Trigoria: il fondo d’investimenti che controlla il cartellino di Cerci lo libera per il Genoa e, di conseguenza, Perotti può finalmente iniziare la sua avventura nella Roma.
Sarà l’argentino il primo rinforzo per Spalletti, individuato a dire il vero da Sabatini ben prima del cambio in panchina ma comunque gradito al toscano. Che lì davanti serva qualcosa è chiaro dal giorno dalla cessione di Iturbe e la conferma s’è vista domenica col Verona. Salutati i tifosi rossoblù con una buona prestazione contro il Palermo, Perotti aspetta che vengano sistemati oggi gli ultimi dettagli del trasferimento e da domani in poi ogni giorno è buono per il suo arrivo nella Capitale. L’obiettivo è inserirlo tra i convocati per la sfida di domenica a Torino con la Juventus. Perotti non vede l’ora, ha già firmato i primi documenti lo scorso 4 gennaio, quando prima di presentarsi in Figc per cercare, invano, uno sconto sulla squalifica ha incontrato in gran segreto Sabatini: per lui un contratto di 4 anni da circa 1.5 milioni di euro netti mentre il Genoa otterrà una cifra vicina ai 9 milioni tra prestito e riscatto.
Il mercato della Roma non finisce certo qui. Spalletti, dopo aver dormito di nuovo a Trigoria, ieri è passato in Toscana per sbrigare faccende personali e oggi si riunirà con Sabatini tra un allenamento e l’altro. Il diesse è rimasto a lavorare tutto il giorno nel centro sportivo, muovendosi su più tavoli e, in piena sintonia con l’allenatore, è pronto a sbloccare i vari affari. La riflessione più importante va fatta su Gervinho, tentato dalla ricca offerte cinese del Jiangsu.
«Ne servirebbero due come lui ma se vuole partire… » ha commentato Spalletti: dipendesse da lui lo terrebbe, ma la Roma è costretta a ragionare su una proposta vantaggiosa anche per il club da oltre 10 milioni. Il timore che l’ivoriano si «intristisca» per la partenza di Garcia è forte. Qualora si optasse per la cessione, Sabatini è pronto a chiudere per El Shaarawy, tornato intanto nell’organico del Milan dopo l’addio di Cerci. La scommessa del «Faraone» intriga molto il diesse, che ha già in mano un accordo per prenderlo in prestito e legare il suo riscatto (12 milioni) a dieci presenze, e intanto sonda altri obiettivi.
Quanto alla difesa, Spalletti aspetta un terzino e un centrale che sostituirà Castan. Adriano del Barcellona resta in pole, il brasiliano ha già dato il suo assenso al prestito ma se l’affare col Barcellona non decolla: Luis Enrique ha perso per infortunio Jordi Alba e Mathieu. Alla fine possono fare la differenza gli ottimi rapporti tra i due club, testimoniati dal tesseramento del giovane Diallo appena chiuso dai giallorossi dopo aver testato il ragazzo in questi mesi. Tra le alternative ad Adriano c’è N’Sakala, franco-congolese dell’Anderlecht.
E il centrale? Si cerca un mancino, tra i nomi studiati in queste ore Badstuber del Bayern Monaco, da tempo bersagliato dagli infortuni. Piace parecchio anche Umtiti del Lione, ma costa troppo come Tonelli che, tra l’altro, è destro. Idem Nacho Fernandez del Real Madrid, un possibile ritorno di fiamma.
Altri affari. Doumbia è più vicino alla Premier (Sunderland e West Ham) che alla Cina, la Samp continua a pressare Uçan, Lobont ha rifiutato la corte del Frosinone, Di Mariano rientra dall’Ancona e va al Monopoli.
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