AS ROMA Dalla Francia: “Garcia? Stessi errori di Lille. Ama l’Italia, potrebbe rimanere”

Garcia
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Il francese Rudi Garcia e la Roma. Ha incuriosito molto i francesi il legame e poi il divorzio tra il tecnico di Nemours e la squadra giallorossa. Si è voltata pagina, ora, è arrivato Spalletti, un allenatore molto noto e stimato anche in Francia, e il giornalista francese Nicolas Basse, che ha comparato, su serieamonamour.com (portale specializzato sul campionato italiano) l’esperienza romana dei due tecnici, riassumendola in punti, ha risposto ad alcune domande sul tecnico francese:

Dopo l’avventura italiana, reputa che Garcia sia migliorato o no a Roma?

“L’essere riuscito ad allenare un top club in serie A ha per forza regalato dell’esperienza in più a Rudi. Inoltre, visto che parliamo di un campionato molto più tattico della Ligue 1, un campionato con tanti grandi giocatori, sono convinto che abbia tratto molto da questa esperienza. Dal punto di vista comportamentale è molto cambiato rispetto a quando era al Lille. In veste di allenatore della Roma ha avuto molto più a che fare con la stampa, ha dato molta più importanza alla vittoria e in qualche caso ha mostrato anche un po’ di invidiaapparendo a tratti arrogante. In Francia era molto più riservato”.

Spesso si è rimproverato al tecnico un limite sul gioco: palla a Gervinho e zero piani B. Ha riscontrato lo stesso problema in Francia?

“Tatticamente non è cambiato molto e nel corso della sua ultima stagione alla Roma ha commesso diversi errori che aveva gia commesso alla fine della sua avventura con il Lille: meno densità a centrocampo e la fretta di saltare le linee per andare a cercare Gervinho e Salah. Questo fa parte dei difetti gia riscontrati in Francia di Garcia. Non è veramente in grado di cambiare sistema di gioco e a un certo punto questo 4-3-3 che utilizza dai tempi del Lille, ha molti difetti. La volontà di andare subito a cercare le ali gli ha fatto mettere da parte il bel gioco che aveva mostrato all’inizio della sua avventura. E’ un vero peccato. A sua difesa l’infortunio di Strootman e la cessione di Benatia gli hanno molto complicato il lavoro. Complessivamente la sua avventura alla Roma somiglia molto alla sua esperienza al Lille: è riuscito a riportare entrambi i club stabilmente nei primi tre posti facendo vedere un bel calcio prima di essere frenato dalla sua ostinazione verso quel tipo di 4-3-3”.

Quale futuro attende Garcia? E’ quotato in Francia?

“Sfortunatamente i francesi seguono meno la Serie A rispetto agli anni ’90 o all’inizio degli anni 2000. Ma in ogni caso è stato un orgoglio per i francesi vedere un allenatore francese guidare una squadra prestigiosa come la Roma e vederlo ottenere due bei secondi posti. In Francia abbiamo coscienza dei suoi limiti difensivi, soprattutto in Europa, ma la maggior parte delle persone è convinta che sarebbe perfetto per un campionato di Ligue 1. Secondo me non avrebbe nessun problema ad allenare uno dei primi 8 top club perché ha accumulato esperienza e fa parte dei miglior allenatori francesi. Inoltre nella Ligue 1 avrà meno problemi ad imporre il suo tipo di gioco. Lo vedo bene su una panchina di Ligue 1 questa estate, ma visto che dà l’impressione di amare enormemente l’Italia chissà che non possa rimanervi magari in un club meno importante”.

Che futuro attende la Roma invece?

“Con Spalletti i tifosi saranno nuovamente dietro la squadra e i giocatori respireranno una atmosfera positiva. Per quanto riguarda la Champions League, penso che Spalletti sia abituato ai grandi appuntamenti e che la sua esperienza possa galvanizzare i giocatori. In campionato la Roma è ancora sul pezzo, a soli 5 punti dal secondo posto. Penso che Spalletti resterà come minimo nelle prime cinque e non è male vista la concorrenza e il fatto che abbia preso la squadra in corsa”.

Spalletti può considerarsi un cavallo di ritorno o le circostanze sono diverse?

“Dall’Udinese in poi Spalletti non ha mai fallito con le sue squadre. Ha lasciato la Roma con un senso di incompiutezza vista la mancanza di mezzi a disposizione. Ora torna con delle nuove condizioni, una nuova proprietà e una squadra molto competitiva (tranne una difesa di medio livello). Le circostanze ora sono diverse. Penso che farà bene. Basta lasciargli il tempo di terminare questa stagione che ha preso in corsa e vedremo soprattutto l’anno prossimo. Avrà il tempo di fare la sua preparazione estiva e un mercato all’altezza delle sue ambizioni. Penso che il suo ritorno andrà molto bene”.

Fonte: rete sport

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