Federico Viviani, ex centrocampista della Roma e ora in forza al Verona, parla del match di domenica che vedrà opposti all’Olimpico il suo Hellas e i giallorossi. Viviani ricorda il momento del suo esordio in A con la maglia giallorossa: «Le parole di De Rossi le porterò dentro per tutta la vita. Fu lui ad avvicinarsi a me, anche se avrebbe potuto non farlo. E mi rassicurò: “Sei bravo, sai quello che devi fare. Non pensare a cosa c’e intorno ma divertiti. Non preoccuparti, e se hai problemi io sono qui, passamela. Sei fortunato, solo i predestinati fanno l’esordio in A con la Juve'”.
Un pensiero anche a capitan Totti? «Il capitano ha un carisma talmente grande che ti ipnotizza. E’ più riservato di Daniele, ma se c’e da ridere e scherzare è il primo. Bastava guardarlo in allenamento per imparare ogni volta qualcosa. E poi devo ringraziare Vito Scala, il suo uomo di fiducia, sempre disponibile e gentile, in ogni occasione. Persone come Francesco, Daniele e Vito sono uniche nel calcio».
«Mi fermavo sempre dopo l’allenamento a provare le punizioni, ma con Pjanic, un altro grandissimo talento e uno dei migliori specialisti – continua Viviani – Mi raccontava di quanto fosse stato fortunato a giocare a Lione con Juninho Pernambucano, il mago della maledetta. Mi faceva vedere come si faceva. Ripeto, sono stato fortunato».
Sul ritorno di Spalletti, ecco il ricordo di Viviani del suo primo incrocio a Trigoria con il tecnico toscano: «Viveva a Trigoria col suo staff, capitava di incrociarlo. A Roma ha lasciato un grande ricordo e tutti gli vogliono bene. Io a volte ho fatto il raccattapalle: avevamo l’ordine di rimettere la palla in gioco velocemente. Può risollevare la squadra, ma penso che pure Garcia abbia fatto bene, realizzando il record di punti in A della Roma al primo anno».
«Una vittoria può sbloccarci, con Delneri abbiamo dimostrato di esserci con la testa, con l’intensità e con il gioco. Abbiamo messo sotto l’Empoli e dominato col Palermo. Poi prendi un tiro e perdi. E incredibile – prosegue a proposito del momento negativo del Verona – sono convinto che se una cosa te la meriti, anche quando sembra irraggiungibile, prima o poi arriva. Io sto meglio e voglio ripagare la fiducia di staff e society, che ha investito tanto per me. Dobbiamo provarci per i nostri tifosi che sono fantastici, unici. Mai visto una cosa del genere. Il gruppo e unito, onoreremo la storia dell’Hellas fino alla fine. Sappiamo che sarà difficile, ma in passato qualche rimonta c’e stata. Serve una vittoria per sbloccarci».
Fonte: Gazzetta dello Sport
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