(A. Serafini) – Nessun saluto definitivo, soltanto l’imbarazzo di doverlo rimandare in attesa della decisione definitiva. Forse è stata l’ultima, ma senza dubbio è stata la giornata più complicata per Rudi Garcia, sbarcato ieri mattina intorno alle 9 a Fiumicino (tornava dal Pallone d’oro a Zurigo) con una valigia semi vuota, soprattutto di speranze.
Il tecnico francese ha attraversato le porte del centro sportivo con apparente normalità, l’unico modo per affrontare la squadra nello spogliatoio prima di dare il via alla seduta d’allenamento mattutina. Garcia infatti ha provato ad essere il più sincero possibile anche di fronte ai suoi ragazzi, che per primi gli hanno chiesto novità e comunicazioni sul suo possibile esonero.
«Io ne so quanto voi – ha replicato il francese – ho letto i giornali come voi, ma finora nessuno mi ha comunicato alcun tipo di cambiamento. Finché non succederà continuerò il mio lavoro nel modo più professionale possibile».
La squadra, infatti, è scesa regolarmente in campo qualche minuto dopo, nonostante l’evidente aria d’imbarazzo respirata all’interno del centro sportivo. Garcia ha provato comunque a rendere l’atmosfera più serena possibile, strillando e incitando in continuazione i ragazzi durante i consueti esercizi.
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