(A. Serafini) Prima di occuparsi del sostituto di Garcia, Sabatini a Trigoria ha sistemato alcune situazioni di mercato rimaste in stand by. Come quella legata a Gerson, poco disposto ad accettare l’ipotesi del prestito fino a giugno in uno dei club di Serie A che finora ha richiesto informazioni (Frosinone, Bologna e Chievo). Allo stesso tempo è stata vagliato lo scenario di un ritorno in Brasile al Fluminense, poi accantonato dopo un confronto tra il diesse, il padre e il procuratore del ragazzo, Roberto Calenda.
Quindi dopo una serie di riflessioni e dichiarazioni non confermate, ieri è stato deciso che Gerson si allenerà a Trigoria con la prima squadra fino al prossimo luglio, quando la Roma potrà ufficializzare il trasferimento occupando una delle due caselle riservate ai giocatori extracomunitari.
L’altra invece è già stata destinata al connazionale Alisson, pronto a volare nella capitale appena dopo aver difeso la porta della nazionale verde oro alle prossime Olimpiadi. Nonostante le smentite del portiere arrivate ieri, «non ho ancora deciso del mio futuro, devo sistemare ancora alcuni dettagli», il ventitreenne ha da tempo trovato l’accordo con i giallorossi, pronti a fargli firmare un quinquennale. Chiusa anche la trattativa con l’Internacional de Porto Alegre in un’operazione complessiva poco inferiore ai 7 milioni.
Nel pomeriggio poi Sabatini ha mosso ulteriori passi per il passaggio dal Brescia del marocchino H’Maidat: se l’operazione andrà in porto il giovane trequartista rimarrà a Trigoria soltanto in caso di cessione in prestito di Uçan. Altrimenti sarà girato al Pescara.
Risolto poi il nodo-panchina si penserà al resto. Dopo aver convinto Adriano ad accettare il trasferimento in prestito, adesso il ds dovrà smussare gli angoli anche con il Barcellona. Congelate per il momento le operazioni Perotti ed El Shaarawy, sulla carta entrambe chiuse.