(F. Ferrazza) Finisce uno a uno la partita della paura. Le panchine di Roma e Milan restano traballanti, ma il pareggio sembra almeno regalare un po’ di ossigeno ai due allenatori, contestati dalle rispettive tifoserie. Ossigeno che non basta ai tifosi giallorossi, pronti a ricoprire di fischi e insulti la squadra al termine della gara. “C’avete rotto…”, intonano dagli spalti, partendo dai distinti, fino alla tribuna Tevere. D’altra parte un misto di fischi e indifferenza accompagna anche la rituale lettura della formazione giallorossa. L’Olimpico non è più clemente con i giocatori della Roma, ulteriormente esasperato dal pareggio di Verona. O almeno quel che resta di uno stadio che per la sfida con il Milan ha visto staccare poco più di undicimila biglietti.
Continua la diserzione degli abbonati della Sud centrale, mentre negli altri settori si notano larghi vuoti, all’interno di un clima che si surriscalda solamente al gol di Ruediger. Sommerso dai fischi, Garcia: il tecnico francese è sempre più in bilico, pronto a sostituirlo Spalletti.
L’applausometro si impenna all’annuncio della presenza di Totti in panchina. Il capitano è al rientro dopo tre mesi e mezzo. In tribuna a godersi il ritorno del marito, la moglie Ilary, al settimo mese di gravidanza, insieme ai figli Christian e Chanel. E l’ovazione alla presentazione, diventa ancora più forte quando, al ventesimo del secondo tempo, Francesco si alza dalla panchina per cominciare il riscaldamento. L’ingresso in campo, cinque minuti dopo, accende i cuori dei presenti, pronti a immortalare il momento con i telefonini.
Costretto a lasciare il campo alla fine del primo tempo, Manolas, per un affaticamento alla coscia sinistra. Al suo posto si rivede Castan, che in settimana, rispondendo a un tifoso su Twitter, auspicava di poter giocare qualche partita di fila. Ci sarà tutta la settimana, prima della gara casalinga col Verona, per valutare le condizioni del greco. È intanto il direttore generale, Baldissoni, a parlare dell’atmosfera mesta vissuta intorno al momento romanista. «La negatività non è mai utile, ci serve positività per fare imprese e risultati, ma ci aspettiamo che questo sia anche un motivo in più per far ritrovare ai giocatori il loro livello. “Rischiatutto” o “Si salvi chi può?”. Non sono d’accordo, figuriamoci. Non viviamo di ultime spiagge, ma di programmazione: se le cose non vanno come vogliamo, cerchiamo di analizzare motivi e trovare le soluzioni». «Sarebbe riduttivo limitarci a una sola partita — continua Baldissoni — lo diciamo ogni volta, i risultati condizionano le scelte di tutti, ma dobbiamo vedere il lavoro complessivo. Ci preoccupa di più la fragilità che la squadra mostra, come nell’ultima gara, a Verona. Si è fatto bene, nonostante le tante assenze, ma non si è riusciti a portare a casa il risultato».
Un po’ evasivo sul mercato. «Non lo commentiamo, visto che siamo anche una società quotata in borsa. Sicuramente c’è qualcosa che stiamo esaminando. La Roma è una squadra già forte, ma se c’è la possibilità di migliorarci, la coglieremo». L’incontro Galliani- Sabatini sta per portare El Shaarawy in giallorosso.
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