IL MESSAGGERO Dietro è un colabrodo ma si comprano le punte

Digne
Digne

(M. Ferretti) Mettendo da parte l’andamento tragicomico del risultato e pure l’aspetto per certi demenziale della prestazione offerta al Bentegodi, la prima gara del nuovo anno ha confermato i vecchi difetti della Roma. Che continua ad essere una squadra capace di far gol a tutti ma anche di subirne da chiunque, piccoli o grandi avversari che siano. Solo in campionato, la banda di Rudi Garcia ha beccato, in 18 partite, la bruttezza di 21 reti: un rendimento che avrebbe dovuto far scattare da tempo un fortissimo campanello d’allarme a Trigoria e dintorni. E invece niente. Così, dopo Verona, le quattro partite senza reti al passivo prima della sosta appaiono tristemente casuali. Se ne sono accorti ormai anche coloro che odiano il calcio che la Roma ha immensi problemi in fase difensiva; difetti sia tecnici che tattici. Ci sarebbe bisogno di un addestramento superiore e, forse di pari passo, di altri giocatori. Invece, a giudicare dalle operazioni che sta portando avanti la società anche nella sessione invernale del mercato, si sta pensando soprattutto a rinforzare il reparto offensivo, cioè l’attacco che continua ad essere il secondo migliore del campionato. E si seguita a mettere nel mirino attaccanti, soprattutto esterni, e non difensori.

FASCE DA SCHIAFFI La Roma ha bisogno come il pane di un’alternativa a sinistra, dove Digne – che ha giocato pure le amichevoli – comincia a dare (logici) segnali di stanchezza: il francese non ha un ricambio serio (Emerson Palmieri non lo è, per Garcia) e uno lì è indispensabile. Dall’altra parte, cioè a destra, se non c’è Florenzi, uno che si è adattato a giocare in quel ruolo, sono autentici dolori: Maicon, elevato ieri ai gradi di capitano (perché?), non dà più la minima garanzia di tenuta in fase difensiva, le squadre avversarie lo hanno capito e ormai giocano sistematicamente dalla sua parte per mettere in difficoltà la Roma; Torosidis è sparito dai radar, per puri demeriti propri, e non a caso è in lista di partenza. Insomma, lì a destra c’è un buco grosso come una casa. Ma la faccenda non finisce qui, perché a forza di non saltare una partita anche Manolas, che per mesi ha rappresentato una sicurezza e ha retto la baracca, sta cominciando a sbandare: Garcia (teoricamente) ha a disposizione anche Castan, ma il brasiliano non viene mai seriamente preso in considerazione e Gyomber non ha mai dato l’impressione di poter fare il titolare in una squadra che ha ambizioni di primato. Il calciomercato è appena cominciato, ci sarà tempo fino al primo di febbraio per comprare (e vendere): delittuoso sarebbe non sfruttare al meglio l’occasione e sistemare la difesa.

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