IL MESSAGGERO Aggrappati a Gervinho

Gervinho
Gervinho

(S. Carina) Fuori il centro sportivo giallorosso a Trigoria c’è una camionetta della polizia che controlla la situazione. L’escalation del malumore negli ultimi giorni ha trasformato i 50 chili di carote recapitati nel post Roma-Atalanta in un lancio di uova alla cena di Natale, organizzata da Roma Cares giovedì notte. Ma l’atmosfera stavolta è tranquilla. Una decina di ragazzini corrono su e giù provando a fermare i calciatori che a dispetto del ritiro annunciato, hanno in realtà soltanto l’obbligo di pernottamento visto che dopo l’allenamento mattutino tornano a casa. L’unico a fermarsi per gli autografi è Digne, gli altri preferiscono tirare dritto.

IL RIENTRO Dovranno farlo anche oggi in una gara da dentro o fuori. Non tanto per loro quanto per Garcia che non può far altro che affidarsi ai calciatori per provare a tenersi stretta la panchina: «Conosco la mia squadra e credo in questi ragazzi». Rudi si gioca l’ultimo giro di roulette con la formazione migliore, che ha preferito non stressare in questi due giorni di allenamento. Anche ieri – con la seduta seguita dal primo all’ultimo minuto dal ds Sabatini a bordo campo – esercitazioni sugli schemi offensivi e poco altro. Per intenderci: quello che «c’è da cambiare, il ritmo degli allenamenti ad esempio», fattosi sfuggire in conferenza stampa, spera di lasciarlo al nuovo anno. Anche perché, come ricordato nel post-gara con lo Spezia, la Roma «ha poca benzina e deve fare con quella che ha». Almeno per oggi potrà contare sul rientro del pupillo Gervinho. Un’assenza, quella dell’ivoriano, che ha pesato non poco sul gioco offensivo della Roma che nelle ultime cinque partite, coppa Italia inclusa, è ferma al gol di Pjanic: un cross trasformato in tiro da una papera di Padelli. Con l’ex Arsenal presente, invece, in stagione (coppe comprese) i giallorossi viaggiano alla media di 2,42 reti a partita (34 gol in 14 gare). Rispetto all’undici che è stato umiliato ai rigori dallo Spezia in coppa Italia, tornano titolari Manolas, Digne, Nainggolan, De Rossi e Szczesny. Spazio al consueto 4-3-3 con Salah-Gervinho sulle fasce, pronti ad azionare Dzeko. Il bosniaco è alla ricerca del gol che gli manca dal rigore trasformato a Bologna: in totale, considerando i supplementari dell’altro giorno, sono 408 minuti di astinenza.

STADIO DESERTO Come accaduto nelle ultime settimane, nel pomeriggio si giocherà in uno stadio Olimpico deserto: appena tremila biglietti venduti dei quali un centinaio acquistato dai tifosi del Genoa. Se si somma alla protesta reiterata della curva Sud per la divisione del settore e al disamore che si respira in città, la cornice non sarà delle migliori. Per i pochi frequentatori dello stadio, un motivo in più per essere presenti: la Roma ha infatti previsto al Fan Village la raccolta di giocattoli per i bambini degli ospedali e degli orfanatrofi. Un modo per regalare un sorriso a chi ne dispensa gratuitamente ogni giorno.

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