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CONFERENZA STAMPA Garcia: “Contro il Genoa dobbiamo dimostrare di aver voglia di vincere. Domani la mia ultima panchina? Non ci penso, sono sereno. Gervinho e Iturbe saranno convocati”

Rudi Garcia

Queste le parole di Rudi Garcia in conferenza stampa alla vigilia di Roma-Genoa:

Che partita sarà dal punto di vista ambientale?

“Non lo so. Dobbiamo fare in modo, come ho sempre detto, di dimostrare voglia e motivazione. Vogliamo vincere questa partita, non ci sono partite facili in Serie A, il Genoa è in un momento delicato come noi. Non abbiamo altri obiettivi se non fare di tutto per prendere i tre punti, è l’unico risultato interessante”.

Ultima partita sulla panchina della Roma?

“Non ci penso, ho altre battaglie da portare avanti. Conosco le regole del gioco, non è un problema, ma resto motivato, sereno e tranquillo, credo nei ragazzi. Abbiamo fallito in Coppa Italia, è il punto nero della stagione. Ho preso delle decisioni dopo la partita, faccio in modo di trovare soluzioni. Dobbiamo dare tutto domenica, a gennaio potremo cambiare delle cose. In questa partita serviranno carattere e personalità”.

Sente forte la vicinanza della società? Perché si è arrivati a questo punto?

“Perché dopo l’8 novembre non abbiamo più vinto. Fino all’8 novembre tutto andava bene. Non è tutto negativo ora, la vera cosa negativa è l’eliminazione in casa contro una squadra di B; questo è il vero fallimento. In Champions League ci siamo qualificati, è uno step di più rispetto allo scorso anno. L’unica cosa che mi interessa è rimanere al massimo a tre punti dal secondo posto. In campionato ci siamo, abbiamo giocato tante gare difficili, non siamo a metà stagione e nel girone di ritorno giocheremo in casa con Napoli, Inter e Fiorentina, è tutto aperto. Il problema è aver lasciato passare un’opportunità importante, siamo arrabbiati, io per primo. Non possiamo più cambiarlo, possiamo solo fare di tutto per tornare ai posti che valgono la Champions League”.

Ha detto che sta prendendo delle decisioni. Quali sono? Iturbe sarà convocato? Gervinho è pronto?

“Iturbe e Gervinho saranno convocati. Come ho detto, bisogna dare tutto. Ci sarà da ritrovare entusiasmo, verve, gioia di giocare. Spero che accada domenica. Servirà anche freschezza fisica, giocheremo di meno nella seconda parte. Mancano 22 partite, spero di più, in 18-19 settimane. Non giocheremo ogni tre giorni. Dalla partita di Coppa Italia stiamo tutti insieme qui, era necessario mostrare che dobbiamo essere più aperti sul fatto che loro sappiano quello che penso, ma anche ascoltare tutti. Il ritiro che stiamo facendo non è un ritiro punitivo, a me non piace, se vogliono rimanere di più a casa serve vincere, ma viviamo insieme, ci parliamo, ne ho approfittato per vedere i giocatori singolarmente, ci fa vedere dove siamo e dove vogliamo andare. In Champions League non pensiamo a non fare l’exploit, ma in campionato vogliamo arrivare dove vogliamo essere alla fine”.

Non ha risposto alla domanda sulla società…

“Parlo ogni giorno con tutti, con il presidente, Walter e Mauro. Mostro ogni giorno che decisioni vanno prese e che abbiamo soluzioni. Questo spetta a una società. Niente di particolare, nel calcio serve vincere”.

I tifosi lamentano una scarsa assunzione di responsabilità. Lei si sente di prendersi qualche colpa?

“Sono il capobranco, ho la mia parte di responsabilità, me la assumo. Non è facile giocare all’Olimpico, non a caso andiamo meglio fuori casa. Non abbiamo potuto fare nulla, questo ci manca tanto. Non è un alibi, per mercoledì non c’è alibi”.

È lei il problema della Roma?

“Non devo rispondere io. Se non mi sento più utile mi farò da parte. Ma ho sempre raggiunto gli obiettivi, io non mollo. Le soluzioni le troveremo, cambieremo se serve a gennaio. A parte dire una cosa logica, dover mettere tutto domenica, non serve nient’altro”.

Lo scorso anno parlò di gap ampliato…

“Se vi ricordate bene, non sembrava fosse arrivata seconda…”

Non è stato capito a sufficienza da chi doveva prendere delle decisioni? Ora la Roma è fuori dalla Coppa Italia e

con meno punti in campionato…
“Siamo qualificati in Champions League”.

Pensa di essere stato capito?

“Sono contento della rosa, sapevamo che in Champions League c’era una pressione importante, sapevamo che non potevamo non superare il girone, questo ci ha mangiato energie mentali e fisiche. Abbiamo perso giocatori importanti, Totti non gioca da un po’, in attacco da un po’ di partite non facciamo più gol, siamo più solidi in difesa. Posso parlare solo di questo, il grande fallimento è la Coppa Italia, era la strada più breve per vincere un trofeo. Siamo quinti perché è vero, ma siamo a tre punti dal secondo posto”.

Non pensa che l’atteggiamento dei giocatori contro lo Spezia sia stato quello di una squadra senza motivazioni? Non pensa di essersi immolato?

“Per prima cosa: non commento tutte le dichiarazioni, altrimenti ci vorrebbe una conferenza stampa solo per questo. Lavoriamo tutti insieme, non ho niente da dire, sono contento dei miei rapporti coi dirigenti. È normale che difenda i giocatori, la fiducia per loro è fondamentale, se sono tranquilli è meglio. Il problema di questa squadra è di essere a Torino con uno spirito fantastico così come con Napoli e il BATE, poi di giocare come contro Atalanta o Spezia in casa. Questa può essere una riflessione per capire come migliorare, i giocatori devono prendersi responsabilità, devono mettere di più per aiutare il compagno e noi dobbiamo fare in modo di capire perché questo non succeda. Di energie ne ho tante, una parte mi serve per spingere questa squadra, per farl capire che può fare grandi cose. Le ha fatte, ma non in tutte le partite. Per l’eliminazione in Coppa non ci sono alibi, ma arriva in un momento non buono. Con qualche punto in più, che era possibile, un’eliminazione in Coppa, seppur ammissibile, passava in modo diverso. Ma non potevamo permettercelo”.

La squadra è immatura e presuntuosa? Cosa vuol dire prendere decisioni a gennaio?

“Troveremo delle soluzioni, non sono stupido. C’è qualcosa da cambiare, il ritmo degli allenamenti, spingere su alcune cose. È una squadra giovane e migliorabile, giochiamo con giovani come Digne, Rüdiger, Florenzi non è un vecchio, alcuni giocatori devono prendere esperienza. Mi piace il mix, ma siamo a dicembre e spero che la squadra abbia imparato qualcosa”.

ASRL

edwin iacobacci

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