“Non ho mai mollato, guiderò la squadra fino alla morte, se necessario”. Dopo la pietosa eliminazione della Roma in Coppa Italia contro la Spezia (attualmente 11 ° in Serie B), Rudi Garciaha escluso qualsiasi dimissione. Un atto di coraggio? Ci puoi scommettere! L’allenatore francese non è di certo il capitano che si rifiuta di abbandonare la nave che affonda.Con un contratto di 2,8 milioni di € all’anno che arriva fino al 2018, non è complicato capire perché si rifiuta di dimettersi e cedere il timone di una squadra che naviga verso le secche.
La colpa principale Rudi Garcia: la sua arroganza. Un’arroganza che potrebbe portare alla sua caduta. Sapevamo che l’ex allenatore del Lille fu in grado di prevalere sui campi della Ligue 1. Ma durante il suo primo anno a Roma, era stato relativamente calmo nonostante qualche timida lamentela a fine della stagione contro “laJuventus favorita da piccole squadre che non giocano il gioco al 100% contro di loro perché già rassegnati alla sconfitta.” Niente di grave. Non ancora. Fino a quel famoso incontro allo Juventus Stadium con Garcia in versione violinista e convinto che la Roma avrebbe finito da campione nonostante quella sconfitta. Il tecnico francese è probabilmente sempre stato consapevole che la sua Roma era più debole rispetto alla Juve. Ma piuttosto che lavorare in silenzio per colmare la lacuna, come è stato in grado di fare nella sua infanzia, ha cercato di destabilizzare la Vecchia Signora sul piano comunicativo. Ha volato troppo alto e si è bruciato le ali.
Fonte: sofoot.com