(A. Angeloni) – Quella palla dentro/fuori un po’ di pruriti te li crea. Perché non si sa: è uscita, non è uscita, se ci fosse stato l’altro guardalinee (Cariolato, che ha salutato per infortunio), forse non avrebbe sbandierato. Chissà. Garcia non cerca scuse, non si aggrappa troppo all’episodio, però un po’ ci pensa e ci ripensa. «Spero che la nostra sfortuna non dipenda dall’infortunio al guardalinee. Non si capisce bene se sia uscita o meno, solo che quando Ruediger calcia, la palla è dentro al campo. Dobbiamo rispettare la decisione e basta, ma nessuno può avere certezze. La palla deve uscire completamente, è così la regola. Sembra uscita, ma non si sa». Vuole parlare di calcio, Rudi. E il risultato stavolta è positivo. Non è una vittoria, ma un pari a Napoli non è come quello di Bologna. «Era possibile vincere. L’obiettivo era iniziare forte, pressare e poi organizzare bene la fase difensiva e nel primo tempo non ricordo loro occasioni pericolose. Al San Paolo è complicato per tutti, Juve e Fiorentina ci hanno perso. Nella ripresa la squadra ha fatto meno ma abbastanza per segnare un gol che è sembrato non valido…».
IL RITORNO ALLA SICUREZZA A Napoli si è vista una squadra più sicura di sé, più concentrata.«Sappiamo di avere qualità e l’autostima non manca. A Napoli abbiamo dimostrato grinta e di saper difendere. Sono andati bene sia il nostro portiere sia i nostri due centrali, a volte criticati. Si è vista una Roma ben organizzata e non era facile contro uno dei primi attacchi del campionato. Ho visto una Roma con molta solidarietà, che non ha lasciato un centimetro all’avversario, che ha provato a giocare. Si poteva fare meglio ma è un risultato importante qui a Napoli. Come una vittoria».
EDIN E ALE IN SOFFERENZA Florenzi ha patito Insigne e poi Mertens, Dzeko ha sofferto, per l’ennesima volta, di solitudine. Ma questo, per Garcia, non pare essere un problema. «Edin ha lottato tanto, ha fatto una partita di sacrificio, sapevamo che avrebbe avuto pochi colpi da sparare. Ci bastava una palla per vincere e ci siamo andati vicini. Florenzi ha difeso bene, finché aveva benzina. Ricordo che la squadra B del Napoli ha giocato giovedì in Europa League, come è giusto che sia, mentre noi abbiamo lasciato molte energie sul campo con il Bate». E proprio questo è il motivo dei troppi alti e bassi, forse la rosa non è sufficiente per restare competitivi nelle due competizioni. «Giochiamo ogni tre giorni ed è importante andare in campo con la giusta fiducia. Sto lottando ogni giorno per farlo capire al gruppo. Abbiamo tanti ragazzi che giocano spesso e non possiamo essere brillanti. Quel gol annullato avrebbe potuto cambiare la partita». Niente, non gli è andata giù. «La prossima volta metteremo una telecamera sul tetto. In campo ci sono sedici telecamere e nessuna sulla linea…», la conclusione amara. E addirittura meno amaro pensare alla fuga dell’Inter. «Ci mancano quattro punti: due del Bologna e due di Torino. Anche qui avremmo potuto vincere ma non è colpa nostra perché nessuno ci ridarà questi punti, ma speriamo che questa sfortuna finisca. Ci sono ancora tante partite per tornare in alto in classifica». A fine partita, la squadra si è ritrovata nello spogliatoio una quarantina di pizze napoletane. Non c’era certo da festeggiare, ma solo da ritrovare qualche energia. E quale metodo migliore…
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