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AS ROMA Digne: “Giocare ogni tre giorni è difficile ma non sono stanco. Serie A campionato difficilissimo”

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Il difensore della Roma Lucas Digne ha rilasciato un’intervista in cui ha parlato della sua prima parte di stagione in giallorosso. Queste le parole del terzino francese:

Perché hai scelto la Roma?

“Sono arrivato qui per giocare, dopo due anni in panchina al Psg ne avevo bisogno. A Parigi mi allenavo con grandi giocatori, ma scendere in campo è tutta un’altra cosa”.

State giocando ogni tre giorni e sei apparso un po’ stanco nelle ultime uscite. Come ti senti?

“Non mi lamento, per due anni ho giocato poco. Ora ho trovato continuità e sono molto felice. Ho saltato la prima partita perché ancora non ero stato preso. Ho fatto una buona preparazione al Psg”.

Tornare in Nazionale era un altro tuo obiettivo.

“Sì, volevo rientrare nel giro delle convocazioni di Deschamps e ci sono riuscito. Spero di continuare così”.

Cosa hai imparato dalle due stagioni al Psg?

“Ci sono state molte cose belle. Abbiamo vinto sette trofei, qualcosa di straordinario. Sono grandi ricordi”.

Sei arrivato in un campionato diverso dal francese. E’ un grande cambiamento?

“Sì c’è ma non è così enorme. Mi sono ben integrato e tutti mi hanno accolto bene a Roma. Capisco l’italiano e cerco di parlarlo. Cerco di fare il massimo anche se ogni tre giorni non è facile”.

In campo parlate italiano?

“Parliamo sia italiano che inglese. Ci sono giocatore che già conoscevo come Gervinho. E’ stato importante, ma anche Pjanic e Nainggolan mi hanno aiutato molto con la lingua”.

Qual è il tuo rapporto con Rudi Garcia?

“E ‘vicino ai giocatori, spiega bene le cose. Quando arrivò, la Roma era settima e da allora sono stati due volte secondi. Ha tracciato la strada per il club. Conoscevo i suoi metodi di lavoro e questo è certamente un vantaggio per uno che arriva dopo la preparazione”.

Alla tua prima partita con la Juventus, sei stato ripreso mentre insultavi Pereyra. Ha leso la tua immagine?

“Le telecamere non hanno ripreso lui che mi ha insultato per venti minuti. Non mi importa quello che pensa la gente, io sono quello che sono e non cambierò perché qualcuno pensa che dovrei essere più cattivo o più buono”.

Che cosa hai scoperto nel calcio italiano?

“La grinta. Tutti vogliono vincere sempre e in ogni partita. E ‘un marchio di fabbrica. Anche tra i giovani c’è malizia, esperienza,. Tatticamente il livello è molto elevato. Si preparano le partite sul campo e con dei video. Anche i giovani pongono molto più attenzione alla tattica”.

Gli allenamenti sono più intensi in Italia?

“Sì, il ritmo è spinto. Le sedute sono più lunghe e a volte si fanno anche delle doppie sedute. Una cosa piuttosto rara in Francia. Tatticamente e fisicamente è più difficile”.

Sapevi che Totti ha giocato in Serie A prima che tu nascessi?

“(Ride) Sì, ma Francesco è comunque un mito. Tutti lo sanno, è un’icona per il club, per l’Italia e per il calcio in generale. La sua figura va al di là del campo, ha un’immagine bellissima. E’ un giocatore di classe mondiale come Ibrahimovic. Hanno quel qualcosa in più, non posso spiegarlo. Semplicemente è il talento”.

In futuro ti immagini più a Roma o a Parigi?

“In questo momento non me lo chiedo, do tutto per la Roma e penso solo a fare bene. A Parigi non potevo più stare senza giocare”.

Fonte: lucasdigne.com

daniele luciani

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daniele luciani
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