(A. Serafini) «Sono arrabbiato e insoddisfatto». Sei mesi dopo l’ultimo passaggio nella Capitale è cambiato di netto lo stato d’animo di James Pallotta, sbarcato ieri sera nello scalo di Ciampino dopo una tappa di lavoro in Israele. Da quell’abbraccio «mediatico» di fiducia con Garcia in estate fino all’ennesima occasione gettata al vento ieri a Torino, le preoccupazioni del presidente romanista sono aumentate esponenzialmente. «Ero in volo e non ho visto la partita – ammette Pallotta nel breve tragitto verso la macchina che lo porterà nel solito hotel del centro – ma le cose si aggiusteranno. Il rigore dato al Torino? Bel rigore», dice sorridendo. Tra silenzi prolungati e qualche escandescenza (la prima arrivata con più forza dopo la sconfitta in Bielorussia con il Bate Borisov), questa volta ci sarà modo almeno di confrontarsi dal vivo con tutte le parti in questione. Per questo il patron statunitense preferisce dribblare domande su Garcia ripetendo più volte la frase «aggiusteremo le cose», in una settimana che lo vedrà impegnato in numerosi appuntamenti relativi al futuro del club.
A partire dal nuovo stadio: «Una settimana con diverse riunioni», come ribadito dallo stesso Pallotta, in cui dovranno essere sbrigati gli ultimi (almeno sulla carta) fondamentali passaggi per avviare l’iter burocratico in Regione. L’obiettivo sarà quello di consegnare in tempi brevi il progetto definitivo che darà il via all’apertura della Conferenza dei Servizi, possibilmente prima della fine del 2015. Appena prima di chiudere lo sportello, arriva anche il segnale che una parte della Curva Sud stava aspettando: «Sì, incontrerò il prefetto Gabrielli». Nonostante la mancata risposta delle istituzioni sull’ennesima richiesta da parte dalla dirigenza romanista, verrà avanzato un nuovo tentativo per cercare un punto di incontro riguardante quelle norme di sicurezza adottate all’interno dell’Olimpico che stanno progressivamente svuotando l’Olimpico. Se Pallotta doveva scegliere un momento in cui tornare, sembra quello giusto. Anche Totti aspetta una sua parola.