(E. Menghi) – Meglio le carote che i bastoni. La contestazione pacifica di una piccola rappresentanza del tifo giallorosso ha accompagnato l’allenamento mattutino della Roma. Una trentina di persone e sette casse di carote, per circa 50 chilogrammi di peso, sono bastate per mandare un messaggio chiaro a squadra, dirigenza e allenatore: «Siete dei conigli». Cioè vigliacchi, senza attributi. L’accusa è stata servita con un ironico «buon appetito» scritto su uno striscione, prima sostenuto dagli ultras e poi appeso davanti al cancello di Trigoria, ma presto rimosso dagli addetti ai lavori del centro sportivo. La prima sconfitta casalinga, contro l’Atalanta, non è piaciuta soprattutto per il poco carattere mostrato in campo dai giocatori, in teoria chiamati ad una reazione d’orgoglio dopo gli schiaffi presi dal Barcellona.
Troppo molli gli interpreti, troppo confusionario Garcia: sono tutti sotto accusa e nei cori intonati dai presenti non è stato risparmiato nessuno. «Ma Pallotta dove sta?» e «Baldissoni bla bla bla» i rimproveri rivolti a presidente e società, mentre per i calciatori è andato per la maggiore il più classico «mercenari». I blindati della polizia sono arrivati presto sul posto e hanno monitorato la situazione, piuttosto tranquilla. I tifosi hanno chiesto di parlare con un giocatore o con un dirigente, hanno ottenuto una chiacchierata con Marco Sechi, SLO giallorosso incaricato di tenere i rapporti con i Roma Club e di gestire i gruppi organizzati in trasferta (farà da intermediario tra la Roma e i tifosi anche Sebino Nela e i due ruoli convivranno in futuro). È stato lui a riportare le proteste degli ultras dentro il Bernardini, dove l’unico pensiero era quello di lavorare sodo per le prossime sfide decisive: prima il Torino in campionato, poi il Bate Borisov in Champions League. I fischi di domenica all’Olimpico avevano testimoniato un clima poco sereno e la contestazione è arrivata anche a Trigoria, come nove mesi fa. Era metà febbraio, l’eliminazione dalla Coppa Italia e il pareggio senza reti e senza gioco contro il Parma avevano fatto esplodere la rabbia dei tifosi. Il ritornello non era tanto diverso: «Tira te fuori le palle», gridavano alla squadra, mentre sui social spopolava l’hashtag #Garciaout. Sembra di rivivere lo stesso film, con la differenza che stavolta è tutto ancora in gioco, sia in campionato sia in Europa, e la pace potrebbe tornare con i risultati. Il presidente del Coni Giovanni Malagò ha commentato la contestazione a base di carote: «Quantomeno non manca l’ironia. Speriamo – ha detto a margine dell’ultima tappa del progetto realizzato con Lottomatica “Vincere da grandi” in una scuola di Quarto Oggiaro a Milano – che non si vada oltre, e vale non solo per la Roma, ma per tutte. Se bastassero solo le carote a far cambiare l’atteggiamento e il comportamento delle squadre, saremmo già a buon punto per sdrammatizzare cose che, comunque, sono serie».
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