Sprofonda a Barcellona la Roma, e nella capitale si scatena il dibattito. Il primo a salire sul banco degli imputati è Rudi Garcia, reo di non riuscire a dare un’identità ben definita alla sua squadra, incapace di avere idee e una convincente fase difensiva: difetti che diventano voragini insanabili quando sale il livello dell’avversario. Il 6-1 subìto al Camp Nou è una ferita che fatica a rimarginarsi, e il giorno dopo radio e social sono inondati da migliaia di voci che riaprono il processo mediatico. Sotto accusa il tecnico ma anche la squadra, troppo arrendevole, non cattiva e apparsa quasi inconsapevole della storica figuraccia che si stava materializzando. I giocatori stanno vivendo il post partita immersi in una nuvola di vergogna, dispiaciuti per il nulla che hanno messo in scena sul palcoscenico europeo più importante.
Mentre il dibattito sull’inadeguatezza del mister francese a determinate situazioni impazza tra i dirigenti e fuori Trigoria, Rudi prova ad andare avanti, deciso a voltare pagina rapidamente. E questo ha chiesto ai giocatori, ieri pomeriggio alla ripresa degli allenamenti, con tono descritto come piuttosto duro e deciso: togliersi dalla testa la disfatta di Barcellona, guai ad abbattersi, guai a risprofondare nei fantasmi del dopo- Bayern Monaco di un anno fa, quando crollarono certezze ed ambizioni. Domenica l’Atalanta può essere un trampolino dal quale rilanciarsi, avversaria da battere all’Olimpico per riprendere la corsa scudetto, sfruttando un turno che vedrà scontrarsi Napoli e Inter. Ha continuato a lavorare con il gruppo, De Rossi, tenuto a riposo in panchina, in Spagna, in vista degli impegni che la Roma dovrà affrontare da domenica alla sosta di Natale. E contro l’Atalanta il centrocampista si riprenderà il posto in squadra, subentrando a un disastroso Keita.