E’ la prima partita di campionato dopo gli attacchi terroristici di Parigi: Bologna-Roma, con 25.000 spettatori annunciati (2600 i tifosi giallorossi) apre il weekend alle ore 18. I controlli saranno più accurati, come per Italia-Romania di martedì sera. L’invito del club rossoblù è di anticipare l’arrivo al Dall’Ara: gli steward dovranno occuparsi di borse e zaini e quindi ci vorrà più tempo per entrare allo stadio. Le vie d’accesso saranno chiuse alle auto e presidiate dagli agenti. Le forze dell’ordine saranno anche all’interno per eventuali perquisizioni. Su decisione di club e tecnico, la squadra giallorossa, dopo aver scelto di viaggiare con il solito charter da Fiumicino (meglio evitare le stazioni), ha alloggiato fuori dal centro. Sorvegliato, comunque, l’albergo, e scortato il pullman come accade, del resto, per ogni spostamento. Garcia, presente venerdì 13 a Saint-Denis, si aspetta la reazione del mondo del calcio: «Hanno attaccato le nostre fonti di piacere. Dobbiamo rimanere uniti e continuare a vivere per non darla vinta a questi che non so neanche come chiamarli, non sono persone. Spero che i grandi del mondo trovino la soluzione a questo terrorismo cieco». E tranquillizza la gente: «Abbiamo visto proprio allo Stade de France che la sicurezza ha funzionato. La nostra vita deve continuare, ho apprezzato che la Francia abbia giocato in Inghilterra. Abbiamo fiducia in chi si occupa di sicurezza in tutto il mondo. E’ difficile togliere certi fatti dai nostri pensieri. Ma ai giocatori dico sempre che, insieme con i vestiti, anche i problemi della vita privata devono restare negli spogliatoi. Noi dobbiamo solo entrare in campo per fare il mestiere migliore del mondo».
STRISCIA POSITIVA «Questa partita non va data già per vinta». Garcia ha poi spostato l’attenzione sulla gara del Dall’Ara. Il Bologna, con la nuova gestione tecnica, si è rialzato. «Da quando c’è Donadoni, la squadra ha uno spirito totalmente differente. Le due vittorie di fila ne sono la conferma. Dovremo essere concentrati per prenderci i tre punti». E non si lamenta per l’emergenza: «Le assenze ci sono, inutile parlare di chi manca. Sapete come la penso. Giocheranno gli altri che dovranno sfruttare la chance. Soluzioni ne abbiamo: Iturbe, Dzeko, Florenzi, Iago Falque e i due ragazzini Ponce e Sadiq». Anche se mancheranno contemporaneamente gli scattisti Gervinho e Salah, la Roma non cambierà però modo di giocare: «Anche con loro siamo stati in grado di rispondere sul piano strategico a diverse eventualità. Non abbiamo usato solo il contropiede, ma spesso siamo stati obbligati a predere l’iniziativa per attaccare. Iturbe ha le stesse caratteristiche di Salah e Gervinho. E c’è sempre la cooperativa del gol. Di risorse, insomma, ne abbiamo». Ritrova Destro: «E’ un piacere per tutti noi rivederlo Mattia. Ma non è l’unico da sorvegliare. Anche Giaccherini, Rizzo, Mounier e Brienza sono pericolosi». L’ex centravanti giallorosso e Dzeko sono al momento gli attaccanti con la media gol più bassa in A (7%). «Io so solo che Edin, dopo l’eliminazione della Bosnia, ha una gran voglia di prendersi la rivincita con la Roma. E come lui Mire». A riportarlo è l’edizione odierna de Il Messaggero.