La mano di Rudi c’è e si vede. Come in avvio di stagione è stato giusto rimarcare alcuni errori del tecnico (eccessivo turnover, qualche formazione sbagliata e difesa troppo permeabile) ora gli va dato merito di aver cambiato volto alla Roma e di aver ripreso la leadership del gruppo. Lo si intuisce da minimi particolari. Domenica, ad esempio, l’abbraccio più affettuoso al fischio finale non l’ha dato al pupillo Gervinho, a Dzeko o a “capitan” Nainggolan ma a Szczesny. Sì, proprio al polacco che aveva bacchettato a Milano, asserendo che il tiro di Medel non era stato certo di Neeskens e alludendo quindi ad un errore.
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