«Non sono serenissimo». Alla vigilia del derby Roma – Lazio, il primo con le curve divise dalle nuove barriere, il prefetto Franco Gabrielli ammette che la giornata di domani potrebbe essere esplosiva. «Non sono sereno– spiega – perché purtroppo so che determinati soggetti hanno intenzione di fare cose certamente non positive».
Non c’è solo la naturale allerta per una partita ad alta tensione: «Nell’ultimo derby – ricorda il prefetto – giocato senza le barriere alle curve e con l’impiego di 1.700 agenti ci sono stati due accoltellamenti, incidenti a Ponte Milvio e cariche della polizia». C’è lo “sciopero delle curve”, annunciato trasversalmente da entrambe le tifoserie che non entreranno all’Olimpico per protestare contro le barriere volute dal prefetto. E c’è l’arrivo di tifoserie straniere gemellate con i supporter romani. Alla questura risulta che potrebbero arrivare dall’Inghilterra i tifosi del West Ham, dalla Spagna quelli del Real Madrid, dalla Polonia quelli del Wisla Cracovia. «L’incontro è ritenuto ad alto rischio», è anche la valutazione della questura al termine del tavolo tecnico presieduto dal questore Nicolò D’Angelo. Gabrielli prova a stemperare i toni e rilancia: «Le barriere non le abbiamo costruite con il cemento armato, non sono inamovibili. Le abbiamo messe perché chiaramente abbiamo fatto seguire dei provvedimenti a dei comportamenti. Dimostrateci che tutto questo è superfluo. I più grandi fautori della pace sono i militari perché alla fine in guerra ci vanno loro». Un’apertura al dialogo. Ma nessuna intenzione di abbassare la guardia e anche una buona dose di rabbia neanche tanto dissimulata. «Io trovo immorale far impiegare 1.700 uomini per una partita di calcio quando ci sono intere aree della città che non vedono una volante neanche pagandola di tasca propria». Dunque: «Non si pensi che il gioco sia del tipo “non rientriamo finché non togliete le barriere”. Se questo è l’atteggiamento, di derby senza curve ne vedremo in maniera industriale. La risposta sarà repressiva a tutti i comportamenti lesivi dell’ordine pubblico e della sicurezza e tutto questo andrà a restringere gli spazi di dialogo e di confronto».
«Non esistono regole all’interno dello stadio – accusa il prefetto – una curva da 8.700 posti diventa un luogo da 11mila persone. Non può andare». E ancora: «Ormai per le tifoserie ultrà il nemico è Franco Gabrielli che ha distrutto 115 anni di storia. Di fronte a queste rappresentazioni anche il buon Carminati impallidisce ». «Facciamo del derby una bella giornata di riscatto per la nostra città, all’insegna dello sport, dell’agonismo, senza tensioni e senza violenza», esorta il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti.
Con le curve vuote, sono previsti indicativamente 35 mila spettatori. Il Gos, Gruppo operativo sicurezza, ha stabilito che i cancelli d’ingresso saranno aperti alle 13. Nell’area dello stadio saranno sgomberati i veicoli in sosta, i cassonetti, le campane e i cestini dei rifiuti. In azione reparti mobili, pattuglie in abiti civili, squadre di artificieri, unità cinofile ed una squadra della polizia fluviale. A monitorare le operazioni elicotteri della polizia di Stato e dei Carabinieri. A riportarlo è l’edizione odierna de La Repubblica.