LA REPUBBLICA Derby muto, all’Olimpico curve vuote

Curva Sud
Curva Sud

(M. Pinci) – Roma si prepara ad ospitare il derby più spettrale che la sua storia ricordi. A quattro giorni dal fischio d’inizio di un derby destinato a passare alla storia per lo “sciopero” – ma chiamarlo così è vietato – dei tifosi, una cosa pare chiara: i romanisti continueranno anche nella sfida contro la Lazio la protesta che da Roma-Sassuolo in poi ha riempito di desolazione il settore più caldo del tifo giallorosso. Anche perché, è opinione diffusa tra loro, allentare ora il rumore della protesta vorrebbe dire depotenziarla in maniera irrimediabile. Una posizione condivisa con i laziali, decisi saldamente a disertare la stracittadina: nonostante qualche timore (“Se gli altri ci ripensano rischiamo di essere gli unici a restare fuori”, un pensiero che serpeggia), di biglietti per la Curva Nord ne sono stati venduti soltanto 2.000. Per la Roma, un danno economico da circa 200mila euro. Non farà piacere a Pallotta, atteso in città e quasi convinto di sedersi davvero in Curva Sud: nel settore abbandonato, l’unico romanista rischia di essere lui.

Tra i dissidenti giallorossi però il fronte non è (più) così compatto. Non tutti, non più, condividono i malumori verso la società: se qualcuno ritiene il tentativo di ricomporre la situazione da parte del presidente americano “una farsa”, e lamenta come la Roma sapesse fin dal 26 giugno della riduzione dei posti in curva senza però fermare la campagna abbonamenti (ma la Sud centrale era già andata esaurita) altri iniziano a vederla in modo diverso. A intuire che le possibilità della società di trovare una mediazione sono davvero limitate a quelle rumorosissime telefonate con prefettura e questura che tutti o quasi hanno sentito a Trigoria. Non ancora segnali di un ritorno imminente degli ultrà allo stadio, ma le prime tracce di disgelo. E all’orizzonte la prospettiva di assumere una posizione meno oltranzista di quella sostenuta a colpi di comunicati da altri colleghi di tifo.
«Se i tifosi torneranno nelle curve dimostreranno nei comportamenti che la sicurezza può essere garantita in altro modo, se invece si tratta di un braccio di ferro per loro sarà perdente», ha detto lunedì il prefetto Gabrielli. Parole accolte male da entrambe le tifoserie. Che però hanno idea di esporre il proprio dissenso con modalità diverse al derby: i romanisti sono intenzionati a comportarsi come nelle altre occasioni, restando a casa. I laziali vorrebbero manifestare all’esterno dello stadio contro la segmentazione dei settori popolari, un po’ come i colleghi giallorossi fecero il 20 settembre scorso (un tifoso fu daspato per aver acceso un fumogeno, il giudice per le indagini preliminari ha poi cancellato almeno l’obbligo di firma) anche se ancora in questo senso non ci sono certezze. Intanto la città inizia il riscaldamento: da ieri Campo de’ Fiori è blindata per l’arrivo dei tifosi da Leverkusen. Anche se gli 800 supporter del Bayer, scortati da agenti tedeschi, non preoccupano particolarmente.
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