(U. Trani) – «Questa è la partita più importante». Frase da allenatore. Garcia come tutti gli altri. La prima, almeno a parole, è sempre l’unica gara che conta. Si sa bene che non è sempre così. Ma Roma-Udinese, stasera all’Olimpico, ha il suo grande significato in questo periodo della stagione e il francese fa bene a ricordarlo al suo gruppo. Da qui alla sosta per gli impegni delle nazionali è di sicuro la tappa meno complicata e quindi, senza nulla togliere alla squadra di Colantuono, non va sprecata. Perché dopo il turno infrasettimanale ci sarà la trasferta di sabato a Milano per sfidare l’Inter (salita a + 1 vincendo a Bologna nell’anticipo e al momento di nuovo capolista), lo scontro diretto di mercoledì prossimo all’Olimpico contro il Bayer Leverkusen in Champions e il derby di domenica 8 novembre.
«Bisogna accelerare: non difenderemo certo la nostra posizione». L’avvertimento di Garcia, in questo caso, non è per i suoi giocatori. I destinatari sono gli avversari. La Roma, dopo 4 successi di fila, vuole prolungare la striscia e riprendersi il primato. Anche perché la decima giornata può dar forza allo scatto giallorosso. L’allenatore lo fa capire a chi insegue. E all’Inter che ieri sera è tornata davanti. Così va all’attacco. Non fa niente che mancherà Salah, miglior realizzatore giallorosso in campionato (5 reti) e squalificato dopo il doppio giallo di Firenze. «Noi non guardiamo la classifica nello spogliatoio, ma il nostro spirito è di cercare sempre i tre punti in questo torneo, di vincere partite dopo partite per stare bene lassù. Siamo cresciuti anche perché psicologicamente portiamo in campo gli aspetti positivi di gare che ci hanno fatto arrabbiare, ultima quella di Leverkusen. E si è visto contro la Fiorentina». Il mirino è puntato sullo scudetto: «Non farò mai una scelta, ma è ovvio che il pane quotidiano resta il campionato. Perché per vincere la Champions quest’anno ci vuole un miracolo e prima bisogna dare tutto nel girone che noi vogliamo superare. Non farò calcoli per la gara con il Bayer. Che non è nella miamente, Ci penserò dopo l’Inter. Siamo in corsa per tutto, i conti li faremo alla fine».
«La star è la squadra che poi è fatta di campioni». Garcia riconosce ai giocatori il merito di averlo seguito nella fase cruciale della stagione. «I singoli si possono esaltare quando ognuno si aiuta con l’altro». A chi sottolinea quanto si siano sacrificati, con i rientri esasperati accanto ai terzini, sia Gervinho che Salah, fa il nome del meno adatto, per il fisico e il ruolo, a comportarsi come gli esterni offensivi. Ecco l’elogio totale per Dzeko: «Edin ha fatto una grande gara, di aiuto e intelligente, per la squadra che gli permetterà di segnare tanti gol. Bisogna saper colpire in diversi modi: tutti devono lavorare per la strategia che ci fa vincere le partite. La Roma sarà diversa contro l’Udinese che ha qualità e viene da quattro risultati utili. Magari giocheremo senza regista. Il pressing, però, lo cercheremo sempre, così come il possesso palla». Il ritorno al 4-3-3, con interpreti differenti: sistema di gioco, dunque, meno prudente (possibile in corsa pure il 4-2-3-1 o il 4-4-1-1) e qualche novità obbligata. Oltre a Salah, è stato squalificato pure De Rossi: pronti Iago Falque e Maicon, con Florenzi più avanti se Vainqueur non sarà confermato. Il playmaker può farlo, e bene, Pjanic. Pochi cambi, comunque, a meno di ripensamenti, su Castan e Torosidis. L’obiettivo è dare certezze proprio a chi sta dietro: «In difesa serve avere automatismi. Con me in campo vanno i più in forma anche perché, a parte Firenze, non siamo stati forti lì dietro. E quindi ho dovuto cambiare». Si riferisce, citandoli, a Maicon e Castan. Il primo è più adatto alle gare in casa, l’altro non è ancora al 100 per cento».
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