(U. Trani) – La Roma di Champions è simile a quella in campionato. Gol a raffica: incassati e anche subiti. Garcia lascia la BayArena amareggiato: il gruppo E si complica, perché il pareggio di Leverkusen lascia i giallorossi all’ultimo posto. In più questa competizione rimane amara proprio per il tecnico francese: solo 3 successi in 21 partite e 1 soltanto da quando è nella capitale, ormai più di 13 mesi fa.
LUCI E OMBRE – Garcia ammette che la Roma non sa ancora recitare da grande in Europa. Anche se dalla serata di Leverkusen non butta via tutto: «Il fatto di essere sotto di due reti dopo venti minuti e continuare comunque a giocare bene fino a segnare quattro gol. Sono aspetti veramente positivi». L’altra faccia, però, non piace affatto all’allenatore giallorosso: «E’ grave, quando mancano dieci minuti alla fine, abbassarsi troppo: con la qualità tecnica che abbiamo, bisogna uscire meglio con la palla». Il bicchiere cerca di vederlo mezzo pieno, anche per preparasi allo scontro diretto del 4 novembre, quando il Bayer si presenterà all’Olimpico: «E’ un risultato utile anche se siamo delusi per la rimonta subita. Ma teniamoci il fatto che eravamo sotto due a zero e abbiamo ottenuto un punto in trasferta. Ci giocheremo tutto al ritorno. E domenica il primo posto con la Fiorentina, perché si riapre subito il libro del campionato».
GIOSTRA DEL GOL – La Roma, fuori casa, non vince in Champions da 5 anni, ma a Garcia gli unici numeri che interessano sono alle reti realizzate e incassate: «Purtroppo dobbiamo fare sempre 4 gol in casa e in trasferta per vincere le partite. Forse serviva anche un po’ di cattiveria». La delusone c’è: «E’ stata una partita bella soprattutto per chi era allo stadio o alla tv». Riguarda le quattro reti subite e commenta: «Il primo gol è un po’ particolare, dopo 4 minuti arriva un rigore, può succedere, è più sfortuna che altro. Poi il secondo non lo dobbiamo prendere perché perdiamo palla nella nostra metà campo. Abbiamo però giocato bene, anche se nella ripresa abbiamo lasciato troppo la palla a loro. E’ vero che poi abbiamo segnato in contropiede, ma dovevamo anche prendere fiato e tenere palla, perché questo ci avrebbe evitato di subire gol. Sapevamo che senza Castan e con Ruediger infortunato, serviva tempo per schierare una difesa efficace ma stavolta non è colpa solo di chi gioca dietro. E’ di tutti. Il quarto gol per esempio arriva da sinistra dove siamo tutti dietro la palla. Ma senza fare pressing».
PIZZINO A DE ROSSI – Il tecnico francese protagonista di un curioso episodio. Sul 4-3 ha dato un “pizzino” a Daniele De Rossi che lo ha letto in campo.Poco dopo il Bayer ha pareggiato e De Rossi ha guardato irritato la panchina, come se ci fosse qualche legame con l’indicazione contenuta nel foglietto.
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