«Fatemi un regalo: smettete di protestare», è in sintesi il pensiero del festeggiato, Daniele De Rossi, cinquecento partite (52 gol) con la maglia della Roma, celebrate con vittoria sull’Empoli e una rete, la sua trentasettesima in A. «Peccato per il gol sotto la Sud vuota. Il più bel regalo per le cinquecento presenze sarebbe la risoluzione di questo problema», l’appello di De Rossi ai tifosi. «Ne parliamo spesso con i compagni: senza di loro non possiamo giocare». Daniele è arrivato all’Olimpico già carico: un gruppo di suoi fans hanno ricordato il suo percorso romanista con uno striscione al Colosseo, dove Daniele veniva definito «bandiera vera». «Nonostante l’età avanzata e l’esperienza, riescono sempre a emozionarm imolto con questi gesti e mi sento sempre grato nei loro confronti. Sono fortunato ad aver vissuto queste partite con loro vicino, sono loro ad avermi trasmesso la passione per questo sport». “Vittoria e gol, cosa chiedere di più?”, twitta Nainggolan. “Un giocatore di spessore: 500 presenze, noi sappiamo cosa vogliono dire”, scrive Totti. Pure loro fanno gli auguri a Daniele come fosse il suo compleanno. Ma questo è il D.day, c’è poco da fare. «Segno poco e quando succede sono felice. Ovviamente sono soddisfatto anche per la vittoria con una squadra che gioca bene. E’ stata una serata perfetta». Si sfoglia l’album dei ricordi: il giocatore più sottovalutato con cui ha giocato? «Fino a poco fa, Florenzi». La partita che vorrebbe cancellare? «Roma-Sapdoria, abbiamo perso uno scudetto». L’allenatore migliore? «Vorrei dire molto preso Garcia». Garcia per vincere lo scudetto mai arrivato: è l’anno buono? Daniele ci spera. «Siamo molto motivati per fare una grande stagione. Oltre essere il mio sogno, è il sogno un po’ di tutta la città ed è arrivato il momento di toglierci questa soddisfazione grandissima».
Intanto si gode il successo con l’Empoli. Un gol di testa, palle inattive sfruttate, sembra una Roma lontana parente di quella dello scorso anno. «A volte sono anche casualità. Contro la Sampdoria avevamo fatto una partita stupenda ma eravamo stati carenti da quel punto di vista. Curioso come certi gol siamo arrivarti stavolta che siamo scesi in campo con i sette nani». Ora c’è il Leverkusen, torna la Champions. «Andiamo in Germania a giocarsi la qualificazione.Sarà dura». A riportarlo è l’edizione odierna de Il Messaggero.
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